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Destro-Osvaldo, altro che dualismo. La Roma è una grande famiglia

di Adriano Mazzone

È il minuto 88' quando Totti mette al centro un pallone per Osvaldo che non può fare altro che insaccare alle spalle di Viviano, chiudendo la partita contro la Fiorentina sul risultato di 4-2. È in quel momento che l'italoargentino va a cercare Mattia Destro per abbracciarlo. Sembra quasi un deja vu, ma a parti invertite. La settimana scorsa è stato Destro l'autore del gol contro il Siena, e per esultare è andato alla ricerca del compagno. Insomma, altro che dualismo fra i due centravanti giallorossi. La rivalità fra i due giocatori è pura creazione mediatica, ormai in caduta libera di fronte ai fatti concreti. Già dopo la partita col Siena, Destro aveva dichiarato che dal suo arrivo a Roma aveva trovato in Osvaldo un vero amico, al punto che proprio l'italoargentino gli aveva pronosticato il gol contro la sua ex squadra. Quest'anno le ipotesi e i dubbi portati avanti dai media vengono lasciati fuori dallo spogliatoio e non sembrano turbare minimamente l'ambiente. Il gruppo della Roma è unito e compatto. I giocatori giocano per l'interesse della squadra e non per se stessi e le soddisfazioni così come le delusioni vanno affrontate tutti insieme. Lo confermano le dichiarazioni dei giocatori quando si subiscono gol, anche a causa di errori individuali, e le esultanze tutti insieme come al gol di Perrotta contro il Siena, abbracciato da tutta la squadra con un immenso calore.
Non si sa se il merito sia di Zeman che ha trasmesso il concetto di collettivo dentro e fuori dal campo, o la voglia condivisa di dimostrare che la Roma è viva e fa paura. Fatto sta che adesso quella che si vede sul terreno di gioco è una squadra intesa nel senso stretto della parola. Un gruppo che si muove in simbiosi per raggiungere l'obiettivo massimo. Le dichiarazioni di Totti dopo il match di ieri ne sono un'ulteriore conferma: “E quando si vince in questa maniera a vincere è la Roma nella sua sostanza – ha scritto il capitano sul suo sito ufficiale -. Ora più che mai siamo un gruppo felice di poter giocare un calcio d’attacco sempre propositivo, una squadra che dà il meglio con le armi della convinzione e del sostegno reciproco tra compagni. Per questo adesso dico di andare avanti uniti, tutti insieme: se lo faremo potremo toglierci le giuste soddisfazioni”.


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