Ennesimo calo di tensione fatale contro il Chievo
Un film già visto: Roma confusionaria, imprecisa, senza mordente, in un momento nel quale la squadra sembra poter dare continuità e incisività al proprio percorso in campionato. E invece a sorpresa, ma non troppo a questo punto, arriva l’ennesimo stop che rafforza l’incapacità perenne dei giallorossi di conquistare un risultato necessario per il conseguimento del proprio obiettivo. Il punto d’incontro tra le mediocri prestazioni offerte all’Olimpico contro Pescara e Chievo è rappresentato dal calo di concentrazione patito dopo le affermazioni esterne ai danni di Torino, Inter (Coppa Italia) e Fiorentina: match più difficili da gestire e da vincere, che sembravano aver dato uno slancio definitivo per il finale di stagione. Troppo scontato: abruzzesi (di fatto già retrocessi) e veneti, con la salvezza in tasca, bloccano la Roma disputando semplicemente la loro mesta partita, senza particolari spunti, approfittando di una squadra distratta e priva di killer instinct.
Non è una novità, come detto. Un copione iniziato sotto la guida di Zdeněk Zeman e proseguito con Aurelio Andrezzoli. Anche il boemo venne punito dai clivensi in una circostanza simile: successi convincenti dinanzi a Fiorentina e Atalanta (Coppa Italia), quindi il crollo inaspettato sul terreno del “Bentegodi”. Il remake, con sconfitta evitata nel finale, a Bologna: passaggio del turno in Coppa ottenuto a Firenze, poi pareggio e vittoria nel doppio confronto consecutivo contro l’Inter. Ambiente carico e fiducioso per il match del “Dall’Ara”, ma non basta. Finisce 3-3, con i giallorossi che sprecano in due occasioni il vantaggio acquisito. Cinque giorni dopo la disfatta conclusiva della squadra sancita dal Cagliari che chiude la seconda esperienza giallorossa di Zeman.
Un dato risulta evidente. La Roma, analizzando gli incontri fin qui disputati, non è riuscita a rendere al meglio nei match contro le medio-piccole. La media punti guadagnata nelle sfide con le prime otto della classifica è di 1,5 (18 in 12 partite). Uno score buono, non migliorato però come ci si aspetterebbe nelle restanti gare: appena 1,53 la media nelle restanti 24 partite giocate (40). Roma capace di battere la Juventus, unica in Serie A a farlo dall’inizio del 2013. Roma cinica e abile nel prendersi i sei punti nei due incroci con la Fiorentina, la sola a riuscirsi finora. Roma imbattuta contro l’Inter e splendida nel saper servire al Milan la peggior sconfitta stagionale in campionato. Poi c’è l’altra Roma. Quella che rimane a zero nel doppio confronto con il Chievo; che mette a referto un punto su dodici contro Sampdoria e Bologna; o che fa harakiri nella gara casalinga dinanzi al Cagliari. Un déjà vu continuo.
Tre le gare rimaste per i giallorossi. La trasferta a Milano con i rossoneri, il match dell’Olimpico contro il Napoli e l’attesa finale di Coppa Italia da contendere alla Lazio: visti gli avversari, è ammesso un pizzico di ottimismo.