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Esperienza e gioventù di una nobile in risalita: il Feyenoord di Fred Rutten

di Gabriele Chiocchio

Per la terza volta, la Roma affronta un avversario olandese nelle coppe: nella Coppa delle Coppe 1969/1970 i giallorossi eliminarono il PSV Eindhoven grazie al lancio della monetina (poi fatale nella semifinale), nel 2002/2003 fu l’Ajax di Zlatan Ibrahimovic a negare l'accesso ai quarti di finale di Champions League ai giallorossi, a febbraio sarà il Feyenoord, vicecampione dell’Eredivisie a porsi come ostacolo tra la squadra di Garcia e gli ottavi di finale di Europa League.

La squadra allenata da Fred Rutten ha senz’altro perso i suoi migliori elementi della scorsa stagione: i centrali Martins Indi e de Vrij, ceduti a Porto e Lazio, il terzino destro Janmaat, volato a Newcastle, e soprattutto Graziano Pellè, 23 gol in 28 partite di Eredivisie, venduto al Southampton. Tuttavia, nel sul 4-2-3-1, il tecnico può contare su diversi elementi di prospettiva: il difensore Terence Kongolo, presente nell’ultimo mondiale brasiliano, il classe ‘95 Vilhena ma soprattutto il ‘91 Jordy Clasie, regista offensivo sul punto di compiere il definitivo salto di qualità, dotato di un ottimo piede destro ma anche di capacità di interdizione. A loro si uniscono elementi di esperienza come l’ex Chelsea Boulahrouz Joris Mathijsen e altri di età media ma con già un ottimo bagaglio internazionale come il portiere Vermeer e l’attaccante turco Kazim-Richards, non eccezionale ma a segno nei quarti di finale di Champions League nel 2008 contro il Chelsea.

Quattordici volte campioni d’Olanda, undici volte vincitori della Coppa d’Olanda, Campioni d’Europa e del Mondo nel 1970 e due volte detentori della Coppa UEFA, i biancorossi di Rotterdam stanno lentamente risalendo la china dopo un periodo abbastanza buio: non partecipavano infatti al tabellone principale di una coppa europea dall stagione 2008/2009, quando furono eliminati nella fase a gironi della Coppa UEFA e prima di questa stagione erano reduci da due sconfitte nei preliminari di Europa League, contro Krasnodar e Sparta Praga.

Anche in questa stagione il Feyenoord ha fallito un turno di qualificazione, il terzo di Champions League con l’eliminazione - e retrocessione in Europa League - per mano del Besiktas; lo scoglio per arrivare alla fase a gironi, gli ucraini dello Zorya Lugansk, è stato superato a fatica con un gol decisivo al 90’+3 per il 4-3 (dopo l’1-1 esterno) nella gara di ritorno, prima delle quattro vittorie in sei partite che hanno permesso agli olandesi di vincere il raggruppamento con i campioni in carica del Siviglia, lo Standard Liegi e il Rijeka. Si parla dunque di una squadra in crescita, ma con valori tecnici certamente inferiori alla Roma e una recente esperienza europea non troppo superiore rispetto a quella dei giallorossi, che hanno in rosa due olandesi che vivranno un piccolo derby personale: Kevin Strootman è infatti cresciuto nello Sparta Rotterdam, mentre Urby Emanuelson avrà contro suo cugino Jean-Paul Boëtius. Un ostacolo non insormontabile, ma - banalmente - da non sottovalutare per dare il via a un percorso che si spera possa essere il più lungo possibile.


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