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Falso, vero o senza 9: Roma alla ricerca del tridente ideale

di Gabriele Chiocchio

L’infortunio patito da Gervinho in Nazionale ha riportato di fatto la Roma alla situazione di gennaio, in cui Garcia ha dovuto cercare nuove soluzioni offensive e in cui i giallorossi hanno cominciato a fare fatica a trovare la via della porta avversaria: sono solo 17 i gol segnati nelle 19 partite giocate in tutte le competizioni nel 2015. Anche con Seydou Doumbia al posto di Mattia Destro, sono tre le tipologie di tridente che il tecnico può utilizzare nel suo undici che andrà in campo contro il Napoli sabato alle 12:30, a seconda delle caratteristiche dell’attaccante centrale schierato.

VERO 9 - È il trio più classico, con il presumibile utilizzo di Doumbia nel ruolo di centravanti e due esterni al suo fianco. Senza Gervinho, Garcia ha a disposizione due velocisti come Iturbe, più abile nello spazio che quando c’è da scadinare difese chiuse, e Ibarbo, più fisico ma meno abituato agli schemi della Roma, un attaccante più tecnico ma forse meno propenso a scambiare coi compagni come Ljajic e l’equilibratore Alessandro Florenzi, abile a fare le due fasi, oltre al giovane Verde. A Cesena l’ivoriano, oltre al suo compagno di nazionale, ha avuto come compare il serbo, con cui però ha dialogato pochissimo, in un pacchetto simile per caratteristiche a quello del Lille Campione di Francia 2010/2011. La sua presenza nell’area di rigore può aprire alternative di gioco meno utilizzate, come cross dalla trequarti o palle lunghe dalle retrovie e sollecitare un reparto centrale del Napoli che spesso è andato in difficoltà in questa stagione e che nella partita di andata si è avvantaggiato proprio dell’assenza di un riferimento centrale avversario che potesse stimolarlo con continuità. Controindicazioni: lo stato di forma di Doumbia, ancora precario a quasi due mesi dal suo esordio contro il Parma.

FALSO 9 - Su questo sistema Garcia ha fondato gran parte del suo buon lavoro in giallorosso, con il tridente formato da Gervinho, Totti e Florenzi mix ben organizzato di tecnica, profondità ed equilibrio. Tuttavia, l’età avanzata del Capitano giallorosso ha inevitabilmente inciso sulla continuità dell’efficacia di questo sistema, così come i suoi più che fisiologici acciacchi fisici che ne hanno limitato l’utilizzo. Ipotizzando che il numero 10 sarà disponibile contro il Napoli (e c’è più di qualche probabilità che in realtà non lo sia), la sua presenza aiuterebbe la Roma a consolidare maggiormente il possesso palla e trasformarlo in dominio territoriale, come troppo poco è accaduto negli ultimi tempi. D’altro canto, qualora non si riuscisse ad alzare il ritmo, i due difensori centrali potrebbero ingabbiare la principale fonte di gioco della manovra, inibendone gran parte; non solo, ma la contemporanea presenza di Totti, Pjanic e due punte esterne porterebbe uno sbilanciamento già pagato altre volte, soprattutto contro le squadre dotate di un grande potenziale offensivo come quello dei partenopei. La scelta dei due esterni da affiancare al Capitano reciterebbe dunque un ruolo importantissimo nell’andamento della partita.

SENZA 9 - Ma Garcia ha dimostrato di gradire anche un tridente piccolo, schierato per la prima volta proprio contro il Napoli, nella gara di ritorno della scorsa stagione. Il tecnico francese, in quella occasione, utilizzò Gervinho da attaccante di movimento, con Michel Bastos da una parte e Florenzi dall’altra a creare un caos organizzato che mise molto in difficoltà la squadra di Benitez, che approfittò dell’imprecisione degli avanti della Roma per restare indenne e anzi colpire alla prima occasione con una zuccata di Callejon. Anche in questa annata la Roma ha offerto qualità senza un riferimento centrale, comenella partita di Marassi contro il Genoa (con Ljajic al posto di Bastos), in cui però a risolvere la situazione fu un guizzo di un centrocampista, Nainggolan, e senza Gervinho potrebbe essere Ibarbo l'uomo più adatto, più per caratteristiche che per numeri, a tentare di concretizzare quanto creato. Dunque, più movimento e imprevedibilità ma meno cinismo e concretezza in zona gol: un compromesso che in tempi così di magra sul piano dei gol segnati Garcia dovrà valutare attentamente se accettare o meno. 


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