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Ficcadenti al quarto incrocio con la Roma: analisi e possibili variazioni del suo 4-3-3

di Simone Francioli

Per il secondo anno consecutivo, dopo il pareggio colto lo scorso campionato alla guida del Cesena, sarà ancora una squadra di Massimo Ficcadenti a fronteggiare la Roma nel primo match del campionato all'Olimpico. Chiamato a sorpresa da Cellino dopo l'esonero di Roberto Donadoni, il tecnico 43enne di Fermo affronterà i giallorossi per la quarta volta nella sua storia da allenatore: oltre allo 0-0 citato in precedenza, ci sono le due vittorie della Roma, giunte, la prima, nella gara di ritorno (0-1) e la seconda in data 16 settembre 2007, quando al Granillo di Reggio Calabria l'allora squadra di Spalletti si impose per 2-0 con le reti di Totti e Juan. Per trovare la via del gol, obiettivo finora mancato nelle tre partite disputate contro la Roma, Ficcadenti potrebbe di nuovo affidarsi al modulo che lo ha accompagnato fin dai primi anni di carriera (cominciata nel 2001 con il Fiorenzuola): il 4-3-3. Schema tattico molto offensivo ma che, in ripiegamento difensivo, si trasforma molto spesso in un 4-5-1 con i due esterni d'attacco (nella scorsa stagione Giaccherini e Schelotto) che si abbassano sulla linea dei centrocampisti mentre la punta centrale rimane stazionata in avanti. Molto importante, per quel che concerne il fattore realizzativo, il ruolo dei tre giocatori di centrocampo, ai quali, oltre al pressing in fase di ripartenza della squadra avversaria, viene richiesto l'inserimento da dietro nelle azioni d'attacco: nell'ultimo campionato, sui 38 gol realizzati dal Cesena, esattamente la metà sono arrivati da loro. Tuttavia, per la sfida di questo pomeriggio, Ficcadenti potrebbe decidere di mettere in campo il suo secondo modulo più utilizzato: il 4-3-2-1 che, a differenza del classico 4-3-3, vede i due esterni d'attacco accentrarsi di più giocando poco dietro al centravanti. E' con questa struttura di gioco che il Cesena si presentò alla gara di ritorno contro la Roma, con Jimenez e Giaccherini a supportare Budan. La terza possibilità, sperimentata nell'amichevole persa contro il Partizan Belgrado (0-1), è quella del 4-3-1-2, che vede la presenza di un trequartista alle spalle di due punte centrali, in questo caso Nenè ed El Kabir, assistiti dall'estro di Cossu. Quest'ultimo, nella passata stagione con Donadoni, ha offerto costantemente buone prestazioni in quella zona e, visto il suo recentissimo arrivo, per queste prime partite Ficcadenti potrebbe continuare in questa maniera senza correre il rischio di snaturare, da esterno sinistro nel suo eventuale 4-3-3, il miglior talento della squadra. La formazione sarda sarebbe così composta: Agazzi tra i pali, Pisano e Agostini sulle corsie laterali difensive con Canini e Astori a formare la coppia centrale; a centrocampo, accanto al capitano Daniele Conti, dovrebbero giostrare Biondini e Nainggolan con Ekdal e Rui Sampaio in panchina. In avanti, vista la squalifica di Larrivey e la probabile defezione diThiago Ribeiro, ci saranno Cossu, Nenè e l'ex Mjällby El Kabir, autore di 15 segnature in 33 presenze nel campionato svedese. Un ultimo dato riguarda il possesso palla che, nella mente di Luis Enrique, è una delle chiavi di maggior importanza per la riuscita del suo gioco: nei tre precedenti contro i club di Ficcadenti, la Roma ha mantenuto il pallone per il 61% del tempo totale (valore medio).

 


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