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Fonseca vs Sassuolo, terzo round

di Simone Valdarchi
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Simone Valdarchi

Dopo la brutta sconfitta dell'ormai ex San Paolo, la Roma è riuscita subito a rialzarsi e reagire, anche se Fonseca nel postpartita ha valutato la vittoria europea contro lo Young Boys come il proseguimento di un cammino e non una ripartenza. Il tecnico ci ha tenuto ad affermare che i dubbi sulla qualità della rosa erano spuntati più fuori che dentro Trigoria, garantendo che nello spogliatoio regna l'equilibrio nell'autovalutazione, sia nei momenti positivi che in quelli meno. Sta di fatto che per la Roma non c'è il tempo per fermarsi o specchiarsi, ma va subito preparata la prossima gara, che vedrà i giallorossi affrontare in casa all'Olimpico il Sassuolo, domani alle ore 15:00. Un incontro che, per classifica e momento storico in cui arriva, è destinato a delineare ambizioni e prospettive del futuro romanista. Per Paulo Fonseca sarà il terzo confronto con i neroverdi di Roberto De Zerbi e, come vedremo, già le prime due gare lo scorso anno funsero da indicatori della stagione.

PIACERE, FONSECA - Roma-Sassuolo l'anno scorso arrivò alla terza giornata di Serie A, il 15 settembre del 2019. Dopo le prime due uscite, in cui la Roma aveva trovato due pareggi contro Genoa e Lazio (rispettivamente 3-3 e 1-1), la squadra ancora agli albori del percorso con l'ex Shakhtar sulla panchina romanista superò brillantemente gli emiliani, imponendosi per 4 a 2. Un avvio sprint per i padroni di casa, che dopo soltanto 33 minuti si trovarono avanti di quattro reti (Cristante, Dzeko, Mkhitaryan e Kluivert i marcatori), con una prova sopraffina di Lorenzo Pellegrini. Il numero 7 dopo le prime prove da mediano passò proprio in quella gara sulla trequarti nel 4-2-3-1 di Fonseca, fornendo tre assist ai compagni e colpendo un palo ad inizio secondo tempo. Da annotare anche la traversa, sempre in avvio di ripresa, di Dzeko su cross da destra di Florenzi. Una Roma totale, che non venne impensierita neanche dalla doppietta di Domenico Berardi. Riguardando la partita, si possono notare molti degli aspetti tattici che caratterizzano la squadra di oggi, cambiata nel modulo ma non nei concetti-base: transizioni rapide, gioco da sviluppare in verticale e pressione alta. Quella dell'Olimpico fu la prima vittoria di Paulo Fonseca sulla panchina della Roma, tre punti presi grazie ad un breve ma incantevole manifesto di ciò che il lusitano chiede ai suoi.

“NEBBIA COMPATTA, SCABROSA, STIRATA” - Con queste parole, tra le altre, Francesco Guccini descrive la sua Emilia. Sia meteorologicamente che metaforicamente fu così la trasferta d'inizio febbraio della Roma in casa del Sassuolo. Una delle uscite peggiori della squadra romanista da quando Paulo Fonseca ha preso in mano la guida del gruppo nell'estate del 2019. In breve: prendete la gara d'andata, ribaltatela ed il risultato sarà Sassuolo-Roma 4-2. Un inizio shock, 26 minuti da incubo e capitolini sotto per 3 a 0 per via della doppietta di Caputo e del gol di Djuricic. Se la partita di metà settembre segnava l'inizio di un bel percorso, al Mapei si raggiunse uno dei punti più bassi tra il primo tempo e l'intervallo. Dopo la prestazione troppo brutta per essere vera dei primi 45' di gioco, nella pausa andò in scena il tanto chiacchierato rimprovero del sergente Petrachi alla squadra: un fatto che segnò indelebilmente il rapporto tra l'ex ds e Fonseca e, probabilmente, non aiutò anche il destino del salentino. Ad inizio ripresa arrivò la reazione romanista con il gol di Dzeko. La possibile remontada fu poi frenata dall'espulsione a Pellegrini, ex di turno evidentemente segnato ad essere protagonista, nel bene e nel male, delle sfide tra Roma e Sassuolo. Nonostante l'inferiorità numerica, a 20 minuti dalla fine arriva il 3 a 2, con il rigore propiziato da Bruno Peres e trasformato dal solito Veretout. Sul più bello però ecco la sentenza di Boga: l'esterno con una grande azione personale firmò il definitivo 4 a 2. La sconfitta di Reggio Emilia fu probabilmente la pietra tombale sulle speranze di lotta al vertice per la Roma, la cui enfasi del periodo pre-natalizio (vedi Fiorentina-Roma 1-4 ed il conseguente quarto posto) era stata già affievolita dalle sconfitte contro Torino e Juventus.

ROMA, CHI SEI? - Ricapitolando: il primo confronto accese le speranze del tifo e mostrò per la prima volta alcuni sprazzi dell'idea di calcio proposta da Fonseca; il secondo fece calare il gelo sopra gli entusiasmi e mandò il primo segnale del fallimento di una guida sportiva (facendo riferimento alla coppia Petrachi-Fonseca). Quello di domani sarà allo stesso modo esplicativo di ciò che seguirà. La gara dovrebbe rispondere al quesito: Roma, chi sei? La squadra vista da inizio stagione è una formazione in grado di superare le avversità che il destino le pone di fronte e, per quanto mostrato, è lecito valutare la Roma in grado di lottare per le posizioni di vertice, il che non vuol dire etichettarla come “da Scudetto”. Il passo falso di Napoli però ha evidenziato alcuni difetti strutturali davanti ai quali non si può voltare lo sguardo. Se la serata partenopea rimarrà un episodio isolato o meno, sarà il campo a deciderlo. Partendo da Roma-Sassuolo.

Prossima partita: Roma-Sassuolo, domenica 6 dicembre ore 15
Probabile formazione (3-4-2-1): Mirante; Ibanez, Cristante, Jesus; Karsdorp, Diawara, Pellegrini, Spinazzola; Pedro, Mkhitaryan; Dzeko.
Ballottaggi: Jesus/Fazio/Kumbulla, Villar/Diawara.
In dubbio: Santon, Veretout.
Squalificati: -
Diffidati: -
Indisponibili: Pastore (infortunio all'anca sinistra), Zaniolo (rottura legamento crociato ginocchio sinistro), Zalewski (COVID-19), Mancini (risentimento muscolare all'adduttore destro), Smalling (fastidio al ginocchio sinistro).


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