Ha cambiato la Roma
Questa prima parte di stagione sarà certamente ricordata per l'avvento di Rudi Garcia a Roma. Il francese è sbarcato nella Capitale in un momento delicatissimo e con la sua semplicità è riuscito a dare fiducia ai giocatori, a compattare l'ambiente e a ottenere risultati fin qui sorprendenti, anche grazie a una squadra rinnovata e a un mercato intelligente. Sono tutte operazioni, queste, che portano un'unica firma: è Walter Sabatini ad aver scelto Garcia (lo voleva già due anni fa, quando Baldini scelse poi Luis Enrique) e ad aver rimodellato la squadra a immagine e somiglianza del tecnico francese. La finale di Coppa Italia persa a maggio, soprattutto il modo con cui i giallorossi hanno accettato passivamente il risultato, hanno persuaso Walter Sabatini a cambiare strategia. Pur continuando a strizzare l'occhio ai giovani, sono arrivati tutti giocatori di esperienza e di carisma. Nelle due passate stagioni molte volte il tifoso romanista ha dovuto assistere alle cadute rovinose della squadra che, troppo spesso, aveva palesato limiti di personalità. Così sono arrivati De Sanctis, Maicon, Benatia, Strootman, Ljajic e Gervinho, oltre al giovane Jedvaj. Dopo le dimissioni di Baldini, con cui Sabatini aveva condiviso il mercato degli ultimi due anni, l'attuale ds giallorosso si è sobbarcato la responsabilità di ridare forma e sostanza alla Roma. Lui ha scelto il tecnico, lui ha condotto il mercato e lui ha deciso chi dovesse partire e chi no, considerata la necessità di terminare la campagna acquisti in attivo. Il suo obiettivo era quindi quello di rinforzare la rosa non solo senza poter spendere ma dovendo anche incassare qualche euro. Un compito improbo. Visti i risultati, però, l'ex direttore sportivo del Palermo ha dimostrato di aver imparato dagli errori commessi in passato e di aver costruito dal nulla una Roma che vince e fa divertire i tifosi.