I numeri di... Napoli-Roma - I partenopei concretizzano al massimo le occasioni create, giallorossi sterili e imprecisi
Il 2013 per la Roma si apre come peggio non avrebbe potuto: la sconfitta per 4-1 subita ieri al San Paolo impedisce infatti ai giallorossi di fare un importante balzo in avanti in classifica, alla luce delle sconfitte patite da Inter e Fiorentina. Il vero mattatore della serata è stato Edinson Cavani, autore di una tripletta, ma tutta la squadra è parsa meno lucida e brillante rispetto alle gare di fine 2012.
Statisticamente, il rapporto tra i tiri totali e quello nello specchio rappresenta l'emblema della partita: il Napoli ha condotto il match esattamente nel modo in cui l'aveva preparato, difendosi con tutti gli effettivi dietro la linea della palla e ripartendo con i centrocampisti e gli attaccanti. Appena 6 i tiri della specchio e addirittura 4 gol all'attivo. Diametralmente opposta la media della Roma, che ha impegnato De Sanctis solo 9 volte alla luce delle 24 conclusioni effettuate. A poco è servita ai capitolini la maggior supremazia territoriale - 15 minuti e 31 secondi contro i poco più di 6 dei partenopei -, in quanto la manovra è parsa lenta e sterile. Sostanziale equilibrio nelle altre statistiche (possesso palla, attacco alla porta e pericolosità offensiva), ma Roma troppo sprecona e con molti dei propri singoli in serata no, che esce dal San Paolo con un passivo forse troppo pesante per quello che si è visto in campo.
Tra sei giorni i giallorossi avranno la possibilità di cercare la prima vittoria ufficiale del 2013 in un campo tradizionalmente ostico come quello di Catania. Zeman non potrà contare su Miralem Pjanic, che ha rimediato un cartellino rosso nella gara di ieri. La squadra dovrà comunque sopperire nel migliore dei modi alla sua assenza per inseguire una vittoria che da troppo tempo manca in casa dei siciliani.