I numeri di... Roma-Inter - Ancora tre soli tiri nello specchio come a Catania. Troppo poca anche la supremazia territoriale
L'1-1 maturato ieri sera all'Olimpico contro l'Inter ridimensiona - e non poco - le ambizioni della Roma in chiave terzo posto. I pareggi di Fiorentina, Napoli e Lazio e le molte defezioni con cui i nerazzurri hanno affrontato il match rappresentavano per i giallorossi una ghiotta occasione per recuperare punti preziosi. Occasione che, però, non è stata sfruttata.
La gara di ieri sera è stata l'ennesima fotocopia di tante altre in cui la Roma si è fatta imbrigliare nello stesso medesimo modo: partenza sprint per la prima mezz'ora, tante palle gol create ma pochissime sfruttate. Solo tre i tiri nello specchio della porta a fronte dei 16 effettuati (di cui uno sul rigore trasformato da Capitan Totti), esattamente come nella sconfitta di Catania. Non molto meglio l'Inter: stesso numero di tiri nello specchio sui ben 14 totali. Incredibile poi come le altre statistiche del match siano in quasi perfetto equilibrio, considerando che l'undici di Stramaccioni ha giocato per tutti i 90 minuti in contropiede a causa della rosa ridotta all'osso con cui si è presentata nella Capitale. 54% contro 46% il possesso palla, 54.4% contro il 50% l'attacco alla porta. Per entrambe le formazioni vicina ai 12 minuti la supremazia territoriale, statistica che testimonia come la squadra di Zeman abbia faticato a tenere il campo, forse in debito d'ossigeno nella ripresa dopo la battaglia di Firenze.
A questo punto il doppio confronto in Coppa Italia - ancora con i nerazzurri - può diventare il crocevia di un'intera stagione: un passaggio alla finale del torneo potrebbe permettere alla Roma di qualificarsi automaticamente per l'Europa League e di salvare un'annata fin qui non certo all'altezza delle aspettative.