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Il calendario della Roma tra incognite, pericoli e possibili vantaggi

di Danilo Budite
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite

La Serie A riparte, finalmente date e orari sono ufficiali, almeno parzialmente, e si può iniziare a ragionare concretamente sul finale di campionato che verrà. Inutile sottolineare come la situazione sia a dir poco eccezionale: dodici giornate da giocare in circa un mese e mezzo, a quasi quattro mesi di distanza dall'ultimo match ufficiale. 1 marzo Cagliari-Roma, 24 giugno Roma-Sampdoria. Una vera e propria eternità a livello sportivo, un intervallo temporale mai visto prima. Ma oltre alle incognite fisiche, con le squadre tornate da poco a lavoro dopo il lockdown, ci saranno delle variabili del tutto inedite da considerare nella volata finale di questa stagione particolare. Dalla vicinanza delle partite agli insoliti orari, fino ovviamente all'anomalia stagionale, i match in pieno luglio. Analizziamo dunque nel dettaglio il calendario della Roma, almeno fino alla terzultima di campionato, con punti di forza e debolezze contestuali che sono emersi dalla nuova suddivisione dei match.

QUESTIONE DI CLIMA - Buttando un occhio al calendario, emerge subito, con un sospiro di sollievo, la prevalenza di match da disputare alle 21:45. Si tratta, senza dubbio, della finestra temporale più idonea per giocare d'estate. Spaventava molto lo slot delle 17:15, orario decisamente debilitante in quasi ogni zona d'Italia, ma prevedibilmente riservato solo ai match nel nord dell'Italia. Qualche timore anche per le 19:30, dove comunque gli ultimi sprazzi di caldo rischiano di farsi sentire. Invece la Roma giocherà ben 7 partite, su 9, alle 21:45, incluse tutte quelle casalinghe. Un vantaggio sicuramente a livello fisico, magari non nella partita singola, visto che anche l'avversario di turno potrà godere del clima della stessa finestra temporale, ma sicuramente a lungo termine, visto che giocare di sera comporterà inevitabilmente un dispendio di energie minore rispetto a una partita alle 17:15 in piena estate. Due sole le partite pomeridiane, l'impegno a San Siro il 28 giugno alle 17:15, che rischia di essere il più complesso a livello climatico, considerando che comunque le massime estive a Milano raggiungono i 30 gradi e l'umidità nei mesi estivi è molto forte. Più agevole l'impegno a Brescia, 11 luglio alle ore 19:30, che in fin dei conti equivarrà più o meno a giocare alle 21:45 in casa.

Altro ostacolo, sotto questo punto di vista, la trasferta a Napoli del 5 luglio. Le sfide al sud sono una delle più grandi incognite di questo finale di stagione e l'orario serale spesso non eviterà il forte caldo che contrassegna la zona meridionale d'Italia. Tuttavia, sotto questo punto di vista, anche la Roma dovrà stare molto attenta. La Capitale sicuramente a livello climatico non è la città migliore per giocare d'estate, le serate romane sanno essere molto calde e umide e alla lunga i giallorossi potrebbero pagare queste difficoltà al cospetto magari di rivali che, giocando al nord, potranno contare su condizioni climatiche più favorevoli. Ovviamente salta all'occhio l'Atalanta, che giocherà meno partite alle 21:45 rispetto alla Roma, ma la trasferta più a sud che dovrà sostenere sarà a Cagliari. La differenza grande, poi, la faranno le sfide casalinghe.

TOUR DE FORCE - L'altra grande novità saranno gli impegni ravvicinati. Si gioca praticamente una volta ogni 3 giorni, dal 24 giugno al 22 luglio. In poco meno di un mese, la Roma scenderà in campo nove volte. Poi mancheranno ancora i 3 match finali di campionato, e poi l'Europa League. Particolarmente intenso il ciclo Udinese-Napoli-Parma-Brescia, in cui i giallorossi giocheranno a intervalli di 72 ore, 70 tra Roma-Parma e Brescia-Roma. Negli altri casi ci saranno 24 ore in più per riposare, un toccasana vista la situazione. L'inizio comunque, a livello di impegni, sorride alla Roma. I giallorossi torneranno in campo contro la Sampdoria, il 24 giugno, e i doriani verrano dalla sfida a San Siro con l'Inter di appena tre giorni prima. Poi toccherà al Milan, che ricomincerà la stagione quasi 10 giorni prima della Roma, con la sfida di Coppa Italia con la Juventus, ma rischia poi di dover scendere di nuovo in campo il 17 giugno per la finale, qualora eliminasse i bianconeri, per andare quindi a sfidare il Lecce il 22 giugno, in Salento alle 19:30. Molto dipenderà però dalle sorti dei rossoneri in Coppa Italia, perché in caso di eliminazione la squadra di Pioli avrebbe tutto il tempo di ripendersi in vista di Lecce, e poi avrebbe due giorni in più per preparare la sfida con la Roma.

Se per i primi impegni guardare il calendario ha un suo senso, andando avanti le differenze si appianeranno, ogni squadra scenderà in campo quasi sempre ogni 72 ore. A questo punto ciò che conterà tanto sarà probabilmente, più che la tenuta atletica, la lunghezza e la qualità delle rose. Poter cambiare molti giocatori sicuramente sarà un vantaggio fuori discussione, ma anche avere calciatori in grado di decidere le partite con una giocata potrebbe fare la differenza. Andando avanti è difficile immaginare partite a ritmo serrato, tra il caldo e la stanchezza, e anche magari qualche calcolo per le coppe europee che si giocheranno a fine campionato. Raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo sarà essenziale, poter far male in ogni momento andrà a indirizzare le sorti di un'intera stagione. Da questo punto di vista la Roma può contare su un minimo vantaggio, Fonseca ha già lavorato in situazioni di grande emergenza, mostrando di saper tirare fuori il meglio andando a scandagliare nei meandri della rosa. L'altra faccia della medaglia però racconta di una Roma che per tutta la stagione ha vissuto un'emergenza infortuni a dir poco inquietante e il tour de force in piena estate in quest'ottica mette parecchia apprensione. 

FALSO FINALE - L'altra anomalia, infine, sono le coppe europee. Dopo le 9 partite in poco meno di un mese, le successive 3 di campionato di cui ancora non si conoscono date e orari, ci sarò spazio per un impegno ancora più pressante: l'Europa League. Quanto il dover disputare le coppe europee al termine del campionato peserà, è un fattore da dover tenere in considerazione. Se da una parte l'impegno in coppa può essere visto come un'ultima possibilità per raggiungere un posto Champions, qualora la rimonta all'Atalanta non si concretizzi, dall'altra può distrarre o può essere affrontato con le batterie scariche. Nella corsa con la dea questo fattore quasi si annulla: sia giallorossi che bergamaschi hanno l'impegno in coppa ed entrambi hanno interesse affinché rimangano forze per disputarlo. L'Atalanta per continuare il sogno in Champions, visto il guadagnato accesso ai quarti. La Roma per avere una via di riserva per l'accesso all'Europa che conta e anche perché rimane una via percorribile per mettere in bacheca un trofeo. Allargando il discorso a Napoli e Milan invece, il fattore Europa rischia di essere un handicap per la Roma. Partenopei e milanesi sembrerebbero lontani, ma alla fine la squadra di Gattuso dista sei lunghezze da quella di Fonseca, la stessa distanza che intercorre virtualmente tra Roma e Atalanta, qualora i ragazzi di Gasp dovessero vincere il recupero col Sassuolo. Un occhio dietro quindi va buttato e l'assenza di impegni dopo il campionato permetterà a Napoli e Milan di dare tutto nella volata finale, mentre la Roma dovrà comunque mantenere qualche energia per l'Europa League, che tra l'altro si aprirà subito con la non banale sfida contro il Siviglia.

Tra tante incognite, molti pericoli, ma anche alcuni vantaggi, la Roma ha scoperto il proprio calendario. Fare previsioni in una situazione mai vista prima è molto difficile, ma è indubbio che Fonseca avrà alcuni fattori da poter trasformare in punti di forza, dalla lunghezza della rosa alla gestione delle energie. Ciò che peserà, quasi indistintamente, sarà infine l'assenza di pubblico. Le porte chiuse vanificano, se non del tutto comunque di parecchio, il fattore casa. In questo senso spaventano meno i delicati impegni in trasferta che i giallorossi devono affrontare, da Milan e Napoli alla Juventus, così come anche la delicata doppia sfida torinese che chiuderà il campionato. In ogni modo, tutte le anomalie che si registreranno alla ripresa del campionato sono fattori che saranno determinanti, a seconda di come verranno affrontati. È una situazione nuova per tutti e la chiave del successo è l'adattamento: più anomalie si riescono a volgere a proprio favore e più alte saranno le probabilità di successo. Il compito di Fonseca sarà proprio riuscire a dominare il contesto nuovo, sfruttare i vantaggi, minimizzare i pericoli e volgere a proprio vantaggio le incognite.

24 giugno - 21.45 - Roma-Sampdoria
28 giugno - 17.15 - Milan-Roma
2 luglio - 21.45 - Roma-Udinese
6 luglio - 21.45 - Napoli-Roma
8 luglio - 21.45 - Roma-Parma
11 luglio - 19.30 - Brescia-Roma
15 luglio - 21.45 - Roma-Hellas Verona
19 luglio - 21.45 - Roma-Inter
22 luglio - 21.45 - SPAL-Roma


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