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Il centravanti che mancava da tempo: Edin Dzek9

di Luca d'Alessandro

"Un debutto da sogno all'Olimpico: due gol, assist e standing ovation... Forza Roma". Con questa parole Edin Dzeko ha commentato la sua prima con la maglia giallorossa. Dopo un’accoglienza entusiasmante, come non si vedeva da tempo, che i tifosi della Roma gli hanno riservato all’aeroporto di Fiumicino, seguita da quella riservatagli prima al Gemelli e poi a Villa Stuart durante le visite mediche, mancava la parola del campo.

 

Gli son bastati 4 minuti per trasformare l’entusiasmo della speranza dovuta a un nuovo attaccante in rosa, in entusiasmo in quanto la speranza è tramutata in consapevolezza che Dzeko sia un campione. Quel centravanti che alla Roma mancava da troppo tempo, il centravanti da 20 o più gol a stagione. 4 minuti per far scatenare paragoni con un certo Gabriel Omar Batistuta, goleador di professione che, con i suoi 20 gol, fu fondamentale nella stagione dell’ultimo scudetto. In effetti, dopo aver fatto le prove generali con un piatto al volo parato bene dal portiere del Siviglia, il suo primo gol con la Roma è un mix di tecnica, precisione e potenza (controllo a seguire e destro violento sotto l’incrocio dei pali) che ricorda molto il primo gol romanista segnato da Batistuta (di sinistro e non di destro) contro il Lecce.

 

 

Paragoni a parte, sarà il campo a stabilire che ruolo avrà l’attaccante bosniaco nella storia del club; Dzeko è quel prototipo di centravanti che Garcia chiedeva da tempo. Con lui la Roma cambia volto e ha molte soluzioni offensive in più. La prima, forse la più semplice, ma il calcio è uno sport semplice, è quella di avere una presenza costante al centro dell’area di rigore con la possibilità di scendere sulla fascia, crossare e sapere che c’è un’attaccante di quelli con la A che può girare in rete anche palle sporche o fare una sponda per un compagno accorrente. Contro il Siviglia si è trovato solo contro 4 difensori, ma in qualche modo riusciva sempre a prendere posizione e conquistare il pallone come se dentro l’area di rigore fosse lui a comandare. Con lui che dà profondità alla squadra, dettando il movimento per verticalizzare il gioco e tenendo impegnati almeno un paio di difensori anche la manovra ne ha giovato, permettendo al centrocampo di guadagnare campo e schiacciare un Siviglia che non riusciva ad arginare il suo strapotere fisico.

 

 

Attaccante moderno, nonostante i suoi 193 cm è tutt’altro che statico in avanti. Spesso lo abbiamo visto rientrare oltre la propria metà campo per dare una mano alla difesa e allargarsi sull’esterno per fornire un assist-gol all’accorrente Nainggolan.

 

È lui il one-man-show dell’Opening Day della Roma. Un’ora di gioco in cui ha segnato due gol e servito un assist, 4 minuti per prendersi l’Olimpico, e far vivere un sogno futuro di una notte di fine estate ai tifosi giallorossi. La Roma ha il suo numero nove: Edin Dzek9.


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