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Il derby: storie di sorpassi e controsorpassi

di Benedetta Lombardi

A inizio stagione forse nessuno si sarebbe augurato di arrivare alla 37^ giornata in questa situazione di classifica, con la Roma in lotta per un posto in Champions League proprio contro la Lazio, distante un punto, e con un derby, che potrebbe valere il sorpasso, ancora da giocare. Sarà un caldo lunedì nella Capitale e non per le condizioni climatiche che in questi giorni sembrano più autunnali che primaverili.

Eppure non è la prima volta che la piazza giallorossa si ritrova a vivere un'esperienza simile. La storia ci riporta indietro di una sessantina d'anni e con una coincidenza particolare: è l'11 marzo 1956 e Lazio e Roma sono pronte ad affrontarsi nel derby valevole per la 22^ giornata di campionato. Se non fosse che una bufera di neve impedisce alle due squadre di scendere in campo e costringe l'arbitro Orlandini a rinviare la gara. La stracittadina viene così posticipata a mercoledì 4 aprile, con calcio d'inizio fissato per le 15.30: in un Olimpico che vanta settantamila spettatori, un record per essere un turno infrasettimanale, è però la Lazio a spuntarla. La rete di Muccinelli, arrivata ad inizio ripresa, consente ai biancocelesti di mettere la freccia a sinistra e di sorpassare la Roma, portandosi a 26 punti, proprio un punto sopra i giallorossi, ai quali non rimane altro che protestare nei confronti del direttore di gara Orlandini, accusato di aver adottato un atteggiamento troppo violento nei confronti di capitan Giuliano, allontanato con qualche spintone per aver reclamato un calcio di rigore non concesso.

Passano però soli tre anni e la Roma ha modo di rifarsi con gli interessi. Domenica 12 aprile 1959 si disputa la 27^ giornata del campionato di Serie A e allo stadio Olimpico è di scena il derby. Giallorossi e biancocelesti si presentano all'incontro appaiati in classifica, a quota 24 punti. Stavolta, però, sono i ragazzi di Nordahl a non mancare l'appuntamento con il sorpasso che si verifica grazie ai tre colpi firmati Lojodice, Selmosson e Da Costa. La Roma conquista così i due punti che le consentono di scavalcare i cugini e di portarsi in settima posizione, a pari merito con Padova e Napoli.

Le condizioni climatiche avverse tornano il 23 marzo 1975. Sotto una pioggia battente, si disputa il derby di ritorno, valevole per la 23^ giornata. La classifica recita: Lazio in terza posizione, con 28 punti, e Roma quarta, a quota 27. Si tratta di una stracittadina dal sapore particolare perché i ragazzi di Maestrelli sono impegnati nella rincorsa alla Juventus, prima con quattro punti di vantaggio, per bissare il successo dell'anno precedente che li aveva incoronati campioni d'Italia. La compagine di Liedholm non si lascia però sfuggire l'occasione di sgambettare i cugini, grazie a una rete di Pierino Prati che consente alla Roma di aggiudicarsi quello che è passato alla storia come il “derby del sorpasso”. Il cronometro segna il 76': dopo aver visto un paio di occasioni sfumare con Chinaglia prima, il cui pallonetto è stato respinto sulla linea da Peccenini, e con D'Amico poi, la cui conclusione è stata deviata in corner da Paolo Conti, sono i giallorossi a passare. Proprio Peccenini scatta in contropiede sulla destra e crossa al centro dove c'è Prati che, complice l'esitazione di Ghedin, infila alle spalle di Felice Pulici, mettendo fine ai sogni di gloria, e di scudetto, dei biancocelesti, costretti ad arrendersi di fronte alla Juventus.

Una situazione di classifica analoga a quella dei giorni nostri si è verificata nella stagione '76-'77. La Roma è quinta e si trova avanti alla Lazio di un solo punto e nel derby, in programma per la 22^ giornata, rischia di vedersi scavalcare dai cugini. Ci pensa però Bruno Conti ad evitare che il sorpasso avvenga, con un bolide da trenta metri che non lascia scampo a Felice Pulici.

Tante, invece, le occasioni sprecate da entrambe le parti. Nella stagione successiva, è ancora un punto a separare i giallorossi dai biancocelesti ma, il 19 marzo 1978, i cugini decidono di non farsi troppo male, accontentandosi di un 1-1 che porta le firme di Clerici (autogol) e di Giordano, che agguanta il pari dagli undici metri che non cambia le sorti della classifica.

Il sorpasso non si è concretizzato nemmeno il 6 aprile 1991. Stavolta è la Lazio a stare di una lunghezza avanti alla Roma (29 punti punti per i ragazzi di Zoff, 28 per quelli di Ottavio Bianchi) ma i giallorossi vedono il sogno sorpasso sfumare a dieci minuti dal triplice fischio, quando Ruben Sosa risponde al calcio di rigore realizzato da Voeller. L'anticipo della 28^ giornata di Serie A finisce, dunque, con un punto per parte che lascia la classifica invariata.

La stessa situazione si verifica anche nella stagione successiva, con l'ennesimo 1-1 che impedisce alla Roma di sorpassare la Lazio. Stavolta, però, a dover rincorrere sono proprio i giallorossi che al 70' riescono ad agganciare i cugini, scappati dopo soli cinque minuti dal fischio d'inizio con il solito Ruben Sosa. Una nuova occasione sfumata e un altro punto a testa, per una classifica che recita: Lazio 24 e Roma 23.

Infine, il sorpasso si sarebbe potuto verificare anche il 15 maggio 2005. La Roma viene da una stagione decisamente poco esaltante, con i quattro allenatori che si sono avvicendati in panchina, e alla 36^ giornata si disputa il derby di ritorno. I tre punti potrebbero servire sia per sorpassare i biancocelesti, a quota 41, sia per dare un minimo di lustro a un campionato che ha portato in dote troppe sofferenze e davvero poche gioie. Le due compagini, infatti, navigano in acque tutt'altro che limpide, coinvolte nella lotta per non retrocedere. Entrambe le squadre provengono da un ultimo mese che ha regalato ben tre sconfitte a testa e un solo pareggio per parte e il pari sembrerebbe essere il risultato più utile sia alla Roma sia alla Lazio. Perciò è davvero poco lo stupore che si respira al triplice fischio quando il derby si conclude con uno 0-0 che lascia decisamente l'amaro in bocca da ambedue le parti.

L'ago della bilancia pende verso la Roma, con due sorpassi realizzati e uno impedito. Che sia di buon auspicio per il derby di quest'oggi.


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