.

Il Genoa di Ballardini: pregi e difetti

di Massimo De Caridi

La controrivoluzione di gennaio del Genoa. Il presidente rossoblu, Enrico Preziosi, ha stravolto la campagna acquisti fatta la scorsa estate dando via diversi nuovi arrivi, tra i quali spiccano Toni, passato alla Juventus e Ranocchia, tornato all’Inter che ne deteneva già la metà del cartellino, poiché aveva giocato in nerazzurro sino alla Primavera. In entrata, da segnalare Konko, che aveva già giocato al Genoa, prima di passare al Siviglia, ma anche Floro Flores, ex titolare all’Udinese, che avendo trovato sempre meno spazio in Friuli, ha preferito accettare la proposta del vulcanico massimo dirigente genoano ed infine lo slovacco Kucka, centrale di centrocampo molto affidabile e di buona tecnica, che ha tolto il posto a Veloso.

Il tecnico Ballardini, subentrato a Gasperini a campionato in corso, sta cercando di dare gioco ed equilibrio alla squadra, come ha dimostrato nel derby vinto solo 1-0 ma disputando una gara sicuramente migliore dei cugini blucerchiati. Nei momenti decisivi, però, la formazione dell’ex tecnico laziale non è riuscita a fare il salto di qualità ed a portare a casa i 3 punti. L’esempio più lampante è accaduto nella giornata precedente al derby, quando il Genoa non è andato oltre un pareggio a reti inviolate contro il Bari, ultimo in classifica.

Davide Ballardini ha dato un’impronta di gioco ai suoi uomini: il 4-4-2 pare essere il modulo di gioco che più si adatta a questi giocatori. La coppia d’attacco titolare è formata da Palacio e Floro Flores, sembrerebbe esser ben assortita: l’argentino è dotato di buona tecnica e sa inserirsi con facilità nelle difese avversarie, mentre il napoletano è un centravanti col fiuto del gol, che da anni va in doppia cifra. Da non sottovalutare, poi, che in alternativa ai 2 c’è sempre Destro, scuola Inter e con un grande futuro davanti e Paloschi, reduce da un serio infortunio ma che tutti definiscono l’erede di Pippo Inzaghi. Convocato per la prima volta il neo acquisto argentino Boselli.

A centrocampo, sulla fascia destra giocherà Rafinha, poiché l'alternativa Konko non è disponibile. Il brasiliano è dotato di maggiore tecnica e spunti pericolosi rispetto all'ex terzino del Siviglia. I centrali sono Milanetto, regista ormai un po’ avanti con l’età ma ancora molto utile e Kucka, giocatore in grado di fare entrambe le fasi gioco. Sulla sinistra c’è capitan Rossi, vera bandiera rossoblu e giocatore di una duttilità che ricorda quella di un altro capitano: Zanetti dell’Inter.

Nel reparto arretrato, vi è stato un totale cambiamento rispetto alla scorsa stagione: si è passati dai 3 ai 4 e si sono alternati moltissimi elementi, trovando la difesa titolare vera e propria solamente dalla fine di gennaio, ma mantenedosi sempre solidissima, poiché è la seconda miglior difesa della Serie A. Mesto verrà impiegato sulla destra, giocatore tuttofare alla Marco Rossi, al centro Dainelli e Kaladze, che dopo la cessione di Ranocchia e grazie alla fiducia concessagli da Ballardini, ha ritrovato il posto. Infine a sinistra c’è Criscito, ma solo sino a quando Antonelli non avrà recuperato dall’infortunio, poiché tutti contano moltissimo sull’ex Parma. Criscito ovviamente sarà spostato in mediana al posto di Rossi o al centro della difesa, quando mancherà uno dei titolari.

In porta, nell’ultima finestra di mercato,i grifoni non hanno preso nessuno, confermando il portoghese Eduardo, ex Sporting Braga, che tanto bene aveva fatto ai mondiali, quanto male quest’anno nel nostro campionato. Molti tifosi hanno chiesto ripetutamente l’impiego di Scarpi o l’acquisto a gennaio di Marchetti, ma Ballardini e Preziosi hanno dato fiducia ad Eduardo, che nel derby ha per la prima volta fatte rivedere le doti apprezzate durante la massima competizione a livello di nazionali.


Altre notizie
PUBBLICITÀ