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Il gioco delle coppie di Ranieri per la volata Champions

di Andrea Cioccio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Andrea Cioccio

Claudio Ranieri, da quando è tornato alla Roma per sostituire Eusebio Di Francesco, ha vissuto dalla panchina, fino ad ora, 5 partite: dopo la vittoria (seppur soffertissima) alla prima contro l'Empoli, sono arrivate due sconfitte consecutive e un pareggio contro la Fiorentina, in cui però la squadra ha mostrato segnali di crescita. Crescita che si è concretizzata sabato scorso quando, sul difficile campo della Sampdoria, i giallorossi hanno messo in pratica (quasi) tutte le direttive del tecnico testaccino, vincendo 1-0 e trovando il tanto atteso clean sheet che mancava da due mesi (Chievo-Roma 0-3, 8 febbraio 2019). C'è voluto tempo prima che Ranieri capisse e conoscesse i suoi giocatori, e che i giocatori assorbissero uno stile di gioco completamente diverso da quello di Di Francesco. Stile di gioco, quello dell'ex Leicester, che prevede una stretta connessione, a seconda dei casi, tra prima punta e seconda punta, tra prima punta e trequartista, ma anche tra due prime punte. Come se fosse un gioco delle coppie, in cui una carta è tranquillamente sovrapponibile all'altra e viceversa. 

Già nell'anno dello scudetto sfiorato a Roma (stagione 2009-10), nel suo 4-2-3-1, ma anche 4-4-2 e 4-3-1-2, i due giocatori più avanzati (a giro Totti, Vucinic, Menez, Perrotta, da gennaio anche Toni) agivano a stretto contatto, per poter scambiare velocemente tra loro e non dare punti di riferimento. Stesso dicasi per l'impresa di Leicester (stagione 2015-16): all'insostituibile Vardy si affiancavano Okazaki, Ulloa, Mahrez, a volte Albrighton nel ruolo di trequartista, ma il risultato non cambiava. Questo principio di gioco è stato trasmesso anche ai giallorossi, e dopo le prime brutte prestazioni, essendo la squadra non abituata, a Genova è arrivata la prova che tutti aspettavano, in primis il Mister. Andiamo ora ad analizzare le possibili combinazioni offensive che può proporre il tecnico testaccino nella gara di sabato contro l'Udinese:

DZEKO-SCHICK - L'esperimento di far convivere le uniche due prime punte della squadra non è fino ad ora mai riuscito. Ci provò diverse volte Di Francesco, ci ha provato anche Ranieri contro la SPAL nel 4-4-2 e contro il Napoli, quando il ceco però agiva da esterno nel 4-3-3. Sicuramente, non è solo per colpa loro se la Roma non ha brillato. I due, per caratteristiche, risultano compatibili: tecnica, fisicità, fiuto del gol: dopo i 30 minuti finali di Genova di cui il tecnico è rimasto soddisfatto, potrebbero essere riproposti insieme, stavolta dall'inizio, in un momento in cui la squadra sembra aver ritrovato l'entusiasmo.

DZEKO-ZANIOLO - I due, da quando Ranieri è tornato sulla panchina della Roma, sono scesi in campo dal primo minuto solo una volta, in Roma-Fiorentina 2-2 di una settimana fa, il modulo era il 4-2-3-1. Zaniolo ha agito alle spalle del bosniaco nel ruolo a lui più congeniale, trovando anche il gol con un inserimento su cross di Kluivert. Anche il bosniaco fu autore di una buona partita. Questa opzione può essere riproposta soprattutto nel caso in cui Ünder sia recuperato al 100% e venga lanciato titolare dopo quasi 3 mesi dall'ultima volta, così che Zaniolo non debba coprire, per l'ennesima volta in stagione, il vuoto lasciato sulla fascia destra.

DZEKO-PELLEGRINI - Da quando il numero 7 giallorosso è tornato dall'infortunio, in due presenze la Roma ha conseguito 4 punti: sembra aver aggiunto quel pizzico di qualità e dinamismo che mancava in mezzo al campo. La grande intuizione di spostarlo 10 metri più avanti è stata di Di Francesco, Ranieri ne ha preso atto e ringrazia. Dzeko ha iniziato dalla panchina contro la Sampdoria a causa di qualche piccolo problema fisico, ma il suo ingresso ha contribuito alla vittoria, per questo potrebbe essere rilanciato titolare; allo stesso tempo, vista la sua buona prestazione tra le linee, potrebbe essere riconfermato anche Pellegrini: è questa l'ipotesi più accreditata per sabato.

SCHICK-PELLEGRINI - Se Ranieri continuerà con il 4-2-3-1, il ballottaggio tra Dzeko e Schick verrà riproposto, puntualmente, tutte le volte. Il tecnico, fin dal suo primo giorno nella Capitale, ha fatto capire che non c'è un titolare inamovibile in attacco. Per questo, contro l'Udinese potrebbe riconfermare la soluzione offensiva proposta dal primo minuto contro la Sampdoria, che vede Schick coadiuvato da Pellegrini (più che da trequartista, si muoveva da seconda punta). Tuttavia, sembra difficile che Dzeko possa finire in panchina un'altra volta

SCHICK-ZANIOLO - La prima formazione mandata in campo da Ranieri, nella sfida contro l'Empoli, fu un 4-2-3-1 con Zaniolo sulla trequarti e Schick prima punta. Le scelte furono abbastanza obbligate, poiché gli infortunati erano tanti (in particolare ci interessano Dzeko e Pellegrini), ma arrivò comunque la vittoria: il gol del definitivo 2-1 fu realizzato proprio da Schick. Nel caso in cui il ceco vincesse il ballottaggio con Dzeko, non è da escludere questa coppia.


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