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Il Lecce tra ripartenze veloci e paura di vincere. L'ex Di Francesco torna all'Olimpico e si affida a Corvia e Bertolacci

di Adriano Mazzone

Nel posticipo serale della dodicesima giornata di Serie A, si sfideranno all'Olimpico di Roma le due squadre giallorosse del campionato, Roma e Lecce, una partita dagli scenari interessanti. Innanzitutto sono da sottolineare i “ritorni” allo stadio Olimpico di diversi membri del Lecce, a partire dall'allenatore Eusebio Di Francesco, che nella Roma ci ha militato dal 1997 al 2001 da calciatore, collezionando 101 presenze e 14 gol.
Gli altri “ex” della partita sono Daniele Corvia, Julio Sergio e Andrea Bertolacci, che però è ancora di proprietà dei capitolini e in Salento è solo in prestito.
Sulla carta la partita non dovrebbe risultare particolarmente complicata per la Roma, avendo anche il fattore campo favorevole, ma contro il Lecce pare che questo particolare remi al contrario, e gli uomini di Di Francesco rendono più in trasferta, avendo messo a segno 7 degli 8 punti collezionati fino a questo momento, che fra le mura amiche dove sono riusciti a strappare solo un pareggio contro il Novara.
I salentini arrivano alla sfida dopo un pareggio ed una vittoria in trasferta con il Cesena, e più riposati della Roma, non avendo avuto giocatori impegnati con le nazionali, mentre la squadra di Luis Enrique si presenta con ancora qualche dubbio di formazione, specialmente nel reparto difensivo.
Di Francesco dovrà purtroppo fare a meno del capitano e dell'uomo simbolo di questa squadra, Guillermo Giacomazzi, fermo per un problema muscolare, così come Mesbah. Non convocabili ancora Di Michele, infortunato dai primi di ottobre, e Muriel, squalificato nella scorsa partita.
Nonostante le assenze, il tecnico del Lecce potrà comunque presentare in campo una squadra piena di nomi interessanti che puntando sulle ripartenze veloci che sono capaci di mettere in atto, possono creare problemi alla Roma così come ne crearono al Milan nell'ormai famosa sfida del Via del Mare in cui i giallorossi si fecero rimontare dal 3 a 0 del primo tempo ad un 4 a 3 firmato Boateng al termine della partita. Quel match racchiude in sé il bello e il brutto del Lecce di questa stagione. Un primo tempo perfetto giocato a ritmi alti con contropiedi ben gestiti e portati avanti a grande velocità dai due esterni Cuadrado ed Olivera, ed un secondo tempo inguardabile in cui si sprecavano palloni su palloni senza mai arrivare a concretizzare un'azione degna di nota.
Il problema dei salentini non è tanto nel gioco che Di Francesco sta cercando di inculcare ai propri giocatori, quanto la mancanza di esperienza e personalità che li conduce a commettere errori elementari e a chiudersi in maniera disordinata facendosi sopraffare dalla paura.
Se in questa pausa che ha avuto a disposizione, l'allenatore dovesse essere riuscito a fargli acquisire un po' di fiducia in più nei propri mezzi, per la Roma potrebbe rivelarsi una partita molto complicata perché quando i salentini ripartono negli spazi sanno essere pericolosi, molto più di quando invece dovrebbero fare la partita. Non è un caso che fino ad ora i marcatori leccesi si sono fermati alla linea del centrocampo, mentre tutti gli attaccanti sono ancora a secco di gol.
Di Francesco dovrebbe presentarsi all'Olimpico con un 4-4-1-1 che gli permetterebbe di sfruttare a pieno le capacità di contropiede dei suoi esterni con Benassi tra i pali; Oddo, Carrozzieri, Esposito e Tomovic in difesa; Grossmuller e Obodo in mediana con Olivera e Cuadrado sulle fasce e Bertolacci ad agire in posizione poco più arretrata dell'unica punta Corvia.
La voglia di riscatto di quest'ultimo, mista alla voglia di farsi notare del compagno di reparto che l'anno scorso ha osservato la sfida con la Roma dalla panchina, potrebbe però risultare una spinta ulteriore a cercare di sbloccare il reparto offensivo salentino, e collezionare la terza vittoria in trasferta del campionato, cercando di allontanarsi dal gruppo di coda del campionato.


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