Il nuovo Mancini: più attento e meno irruento ma sempre più leader
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Con l’inizio del nuovo anno, la Roma ha mostrato una grande solidità difensiva e, in cinque partite, ha subìto solamente due gol, entrambi arrivati nella partita contro il Milan. Il merito è certamente di tutta la squadra, che lavora con grande attenzione alla fase difensiva. Quando però vengono nominati alcuni singoli, l’attenzione è posta sempre su Chris Smalling e Roger Ibanez. Il primo è certamente il perno della difesa giallorossa e con lui in campo la Roma è una squadra diversa. Il secondo è in costante crescita e – al netto di alcuni gravi errori di distrazione – riesce a prendersi la scena con i suoi strappi e i suoi anticipi. Il terzetto difensivo della Roma è – come noto – completato da Gianluca Mancini, ma il vice capitano giallorosso gode di meno attenzione e considerazione rispetto ai compagni di reparto. Lo scorso anno ha vissuto una stagione non semplice a causa delle troppe ammonizioni: 21 in 46 partite giocate. Ciò nonostante, il suo posto da titolare non è mai stato in dubbio ed è anche riuscito a mettere la sua firma sulla Conference League, servendo l’assist per il gol decisivo di Zaniolo.
LA CRESCITA - Mourinho, pur punzecchiandolo qualche volta in conferenza stampa per i troppi gialli, non ha mai rinunciato a Mancini e il difensore lo ha ripagato con una grande crescita. Quest’anno in Serie A ha le stesse ammonizioni di Smalling (4 in 19 partite) e una in meno di Ibanez, a dimostrazione come sia diventato un giocatore più maturo e attento. Il vice capitano giallorosso ha capito come contenere la sua irruenza e ha iniziato a contenere maggiormente le proteste, che in passato gli sono spesso costate caro. Lo stile difensivo di Mancini è sempre stato molto aggressivo e l’anticipo è uno dei suoi punti di forza, caratteristiche lo espongono necessariamente al rischio di commettere fallo. Quest’anno sta giocando con un atteggiamento più controllato, ma - nonostante questo - le prestazioni di Mancini non sono calate, anzi sono in grande crescita. Se lo scorso anno il braccetto di destra poteva essere un punto debole della Roma, quest’anno sembra essere un punto di forza della squadra di Mourinho. In campionato è già riuscito ad arginare giocatori veloci e forti nel dribbling come Leao e Zaccagni e questa domenica è chiamato alla sfida Kvaratskhelia.
LEADER NATURALE - Ciò che non è cambiato, invece, è l’importanza di Mancini nello spogliatoio e in campo. Non a caso, il difensore è il vice capitano della squadra e uno dei punti di riferimento di Mourinho. In campo incoraggia i compagni quando ne hanno bisogno e li riprende quando è il momento di alzare la voce. Quando bisogna parlare con l’arbitro è sempre in prima linea e anche se c’è da difendere un compagno da un avversario è sempre in prima linea. Atteggiamenti da leader naturale, quale è, e che ora però sono accompagnati da comportamenti più accorti, per evitare di inciampare in stupide e inutili ammonizioni. Un leader non è solo colui che grida più degli altri e Mancini ha dimostrato di averlo capito.
Prossima partita: Napoli-Roma, domenica 29 gennaio ore 20:45
Probabile formazione (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Zalewski, Cristante, Bove, Spinazzola; Dybala, Pellegrini; Abraham.
Ballottaggi: -
In dubbio: -
Diffidati: Mancini, Smalling, Cristante, Celik, Zaniolo.
Squalificati: Celik.
Indisponibili: Darboe (rottura legamento crociato anteriore del ginocchio destro), Wijnaldum (frattura della tibia destra), Zaniolo (indisponibilità).