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Il portiere, un nodo da sciogliere

di Gabriele Chiocchio

Difficile negare che la gara di ieri contro il Sassuolo si sia terribilmente complicata a causa dell’errore di Morgan De Sanctis, con il suo mancato rinvio che ha regalato a Simone Zaza il gol dell’1-0. Altrettanto complicato valutare in toto la situazione dell’estremo difensore abruzzese, che in settimana ha rinnovato il suo contratto con la Roma per un’altra stagione. Il numero 26 giallorosso da qualche partita alterna belle parate - come quella su Kuzmanovic contro l’Inter o quella su Berardi che ha negato al Sassuolo il gol che avrebbe chiuso la gara - a vere e proprie amnesie - oltre a quella di ieri, si può pensare alla mancata presa che quasi costava il 2-0 a Bergamo, contro l’Atalanta.

Il discorso relativo al portiere ha spesso avuto una certa rilevanza da queste parti e dopo la sfortunata esperienza avuta con Maarten Stekelenburg si è deciso di puntare sull’usato sicuro - a costi ridotti - piuttosto che su un estremo difensore da far crescere come titolare, o quantomeno su una “via di mezzo”, giocoforza non di eccellente qualità. Si è pensato che la scelta di De Sanctis, che già a Napoli evidenziava qualche calo di tensione in mezzo a prestazioni comunque solide (esempio: l'autogol in Napoli-Roma del 2011), potesse essere considerata anche come soluzione ponte per differire una risoluzione della questione, magari puntando sulla crescita di Lukasz Skorupski, e concentrarsi su aspetti ritenuti in quel momento più importanti in sede di calciomercato.

Le esigenze di classifica della Roma hanno però impedito al polacco di giocare con continuità e ora i giallorossi si ritrovano con un estremo difensore ancora acerbo e un altro su cui è oggettivamente difficile costruire un futuro a lungo termine, vista età (e conseguenti problemi fisici) e passaggi a vuoto che via via si fanno sempre più frequenti, seppur fisiologici. Il prolungamento di contratto, contrariamente a quanto si possa pensare, lascia ancora aperte tutte le possibilità: dalla conferma da numero 1 di De Sanctis a spostamento a dodicesimo, con Skorupski mandato a fare esperienza e l’acquisto di un nuovo portiere titolare. Il numero 26 giallorosso certamente non rappresenta un problema della Roma; può diventare una spina il non sciogliere un nodo che giocoforza diventerà sempre più intricato col passare del tempo.


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