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Il pressing a tutto campo del Genoa, il ruolo di Totti, la spinta di Piris. Ecco cosa ha deciso la sfida del Marassi

di Alessandro Carducci

Partita dai due volti quella di ieri della Roma. I giallorossi, dopo un inizio orribile, sono stati capaci di rimontare due gol e di chiudere sul 4-2. Vocegiallorossa.it vi propone l’analisi tattica della gara.


APPROCCIO ALLA GARA – In molti si sono chiesti perché la Roma abbia regalato il primo quarto d’ora al Genoa. Oltre alla gara di Torino, era successo anche contro l’Atalanta, con Denis che aveva graziato i giallorossi.  La squadra è entrata in campo molle, a tratti è stata eccessiva la distanza tra i reparti, soprattutto tra centrocampo e difesa, ma bisogna sottolineare il pressing a tutto campo dei padroni di casa: emblematico quanto accaduto al 10’pt, quando Stekelenburg ha appoggiato per Balzaretti che, nella propria area di rigore, si è visto arrivare subito un avversario addosso. In quell’occasione la squadra di De Canio ha addirittura portato a pressare tre calciatori nell’area romanista più un quarto al limite.


I GOL PRESI – Nessuno dei due gol subìti sono zemaniani, frutto cioè di contropiedi improvvisi o di posizionamenti errati della difesa. In occasione della rete di Kucka è infatti Tachtsidis a innescare il contropiede genoano, con un appoggio intercettato da un avversario. Poi sia il greco che De Rossi rimangono troppo lontani dal giocatore slovacco del Genoa mentre Castan, in area, si fa anticipare da Borriello. Il secondo gol nasce invece da una disattenzione di Marquinhos che, su semplice pallone lungo dalle retrovie, regala di testa il pallone agli avversari. La difesa scappa così indietro per proteggere la porta, ad eccezione di Piris, con Borriello che ne approfitta e serve Jankovic in area. La dormita della difesa è poi colossale con il serbo che potrà concludere per due volte a rete.


ROMA ZEMANIANA – Dopo i primi quindici minuti di sofferenza, la Roma ha iniziato a reagire. Inizialmente l’ha fatto unicamente grazie a Francesco Totti. Il Capitano giallorosso, ormai solo formalmente sulla fascia ma di fatto trequartista puro, ha toccato una quantità infinita di palloni, andandosi a prendere la palla anche nella propria metà campo. Caparbiamente si è conquistato il gol del 2-1 mentre la rete del 2-2 è in gran parte merito di Piris, abile nel farsi tutta la fascia, scambiare proprio con Totti e crossare in area per Osvaldo. Oltre al paraguaiano, in area si trovavano altri cinque giocatori giallorossi: Osvaldo, Lamela,  Balzaretti, De Rossi e proprio Totti. Piris fin dal primo minuto ha spinto parecchio sulla destra, dimostrando di aver trovato una buona intesa con Erik Lamela. Spesso, infatti, l’argentino ha preso palla e si è accentrato, lasciando così lo spazio al terzino giallorosso. Nella ripresa la manovra è stata più veloce, più in verticale, con De Rossi molto generoso nel coprire sia il ruolo di interno che di regista, a volte quasi pestandosi i piedi con Tachtsidis. Buona la gara di Lamela, che ha provato qualche inserimento in area senza palla, come chiesto dal mister, per poi trovare il gol del definitivo 4-2. Maestosa la prova di Osvaldo: a parte la doppietta, l’attaccante italo argentino ha corso per tutta la gara andando a coprire anche al limite dell’area di rigore, quando necessario.


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Venerdì 13 dicembre
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