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IL QUADRO TATTICO: Si parte con un rombo iperoffensivo, poi Ranieri prova il 4-2-3-1 e il 4-3-3 ma non basta

di Gianluca Ricci

All'ultimo, dopo averci pensato su a lungo, Ranieri contro l'Inter vara una Roma super offensiva con tutti e tre gli attaccanti disponibili in campo. Solito 4-3-1-2 dunque con Menez trequartista alle spalle di Borriello e Vucinic. Assetto che tuttavia va a creare una certa sofferenza in mezzo al campo, tanto che l'Inter ne approfitta e passa in vantaggio con Snejider. Dopo il gol subito centrocampo e attacco romanisti trovano le giuste misure e insistendo arriva il pari siglato da F. Simplicio. Da quel momento in avanti, Ranieri ridisegna la Roma disponendo il 4-2-3-1 di spallettiana memoria: Perrotta e De Rossi davanti alla difesa e la linea di trequarti formata da Menez, Vucinic e F. Simplicio dietro a Borriello. Col passare dei minuti altro aggiustamento tattico: dalla mezz'ora in avanti ecco il 4-3-3 (Mirko a destra e Jeremy a sinistra) alle spalle dell'ex milanista. Le cose sembrano funzionare, Menez e compagni sfiorano addirittura il vantaggio, ma quando Eto'o si presenta in area i quattro difensori giallorossi sono statue di sale e gli uomini di Leonardo raddoppiano. Alla ripresa delle ostilità riecco il centrocampo a rombo con gli stessi uomini del primo tempo. E questa volta, senza le varianti tattiche apportate nei primi 45', si va avanti così sino al termine anche perché dopo il rigore di Eto'o la partita non ha più storia.


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