Il racconto per immagini: le campagne abbonamenti della Roma americana
Il gesto del cuore con le mani e lo stemma della Roma in mezzo: è questa l'immagine scelta dal dipartimento di grafica dell'AS Roma per la nuova campagna abbonamenti, partita ieri. Un manifesto particolarmente evocativo che dovrà risvegliare l'amore e la passione nei tifosi giallorossi, chiamati a tornare allo stadio dopo un anno di latitanza. In mezzo poi c'è lo slogan: “Unico grande amore”, verso dell'inno “Roma, Roma, Roma” di Venditti, che risuona prima delle partite casalinghe. Gli ingredienti per una buona riuscita dell'operazione nostalgia dunque non mancano: c'è il nuovo logo della Roma che, anche se i tifosi non hanno mai nascosto una preferenza per il vecchio, ha sempre il suo fascino. Ma soprattutto c'è il cuore in primo piano stilizzato con le mani: uno di quelli usati, e spesso abusati, dai calciatori nelle loro esultanze; senza dubbio una figura che vuole trasmettere il messaggio di farsi guidare dai sentimenti, senza abbandonare la propria passione. Ma è anche un'immagine studiata a tavolino per permettere la sua diffusione e condivisione nell'era dei social network. E in questo senso, volendo analizzare le diverse immagini usate dalla Roma americana per le campagne abbonamenti, si nota proprio un'attenzione crescente verso la modernità.
Tutto cominciò nel 2011/2012 con una Curva Sud in festa, il vecchio stemma e la scritta: “Roma, passione allo stato puro”. Era quello il primo anno della nuova Presidenza e l'immagine della campagna abbonamenti era una sorta di biglietto da visita con cui si presentava la Società. Tuttavia, si nota una certa fretta con la quale è stata ideata, visti anche i tempi stretti prima dell'apertura della campagna. L'anno dopo si sale di livello: stavolta il simbolo usato è il Colosseo colorato di giallorosso, emblema di Roma nel mondo. È qui che si comincia a vedere l'impronta internazionale che vuole lasciare la Società. A testimonianza di questo, c'è lo slogan “Scriviamo insieme il nostro futuro” tradotto in inglese. In seguito irrompono nell'iconografia romanista i lupi con la loro fame, che è la stessa che ha Pallotta dopo due anni di magra. “Nessuno ha più fame di noi” coi lupi in procinto di entrare allo stadio e in basso l'invito a usare la nuova App. Quell'anno la Roma arrivò seconda grazie all'exploit del tecnico francese Garcia. Poi si passa al nuovo stemma, che fa il suo esordio nell'immagine della campagna abbonamenti 2014/2015, con ancora i lupi protagonisti. “La caccia ricomincia. Unisciti al branco” con le fauci del lupo in primo piano e l'Olimpico sullo sfondo. Ma la nuova Roma è anche una Società che tiene alle proprie origini. Da qui nasce l'idea di un collage con le facce di alcuni personaggi storici romani e non, diversi per età e sesso. I supporter però scarseggiano, complice la decisione del Prefetto di dividere la Curva in due. “Roma siamo noi” è la scritta che campeggia in quella foto. E ora il sopraccitato cuore con lo stemma in mezzo: un'immagine dalla quale ripartire per tornare a colorare lo Stadio. Impresa eccezionale, ma per raggiungerla purtroppo non basterà una semplice foto su un manifesto.