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Il sacrificio e la traversa: la sfortuna di Destro

di Emanuele Melfi

Sfortunato. Basterebbe questo per descrivere fedelmente il momento di Mattia Destro, ancora a secco in questo avvio di campionato. Anche nella vittoriosa sfida con l'Atalanta, l'ex Siena non è riuscito a trovare la via del gol nonostante le molteplici occasioni avute e la traversa colta nel primo tempo. L'Olimpico ha iniziato ad infastidirsi regalandogli già qualche fischio, soprattutto in occasione di un pallone perso malamente nel tentativo di guadagnare un calcio d'angolo ma da cui è partito un pericoloso contropiede atalantino. Destro ha comunque continuato a lottare in mezzo alle maglie bianche di Colantuono disputando una gara tutta sudore e sacrificio; i movimenti ci sono ma in questo momento il pallone non vuole proprio saperne di entrare. Come Zeman gli chiede, rientra spesso fino alla trequarti romanista nel tentativo di recuperar palla e far ripartire l'azione, ma è risaputo che per un attaccante la gioia del gol è vitale per continuare ad aver stimoli, dunque a far meglio. Dopo la rete di Bradley, nata proprio da un suo tiro in porta con la gentile collaborazione di Consigli, il giallorosso è cresciuto provando anche qualche particolare azione personale, assumendosi quindi delle responsabilità. Manca solo il gol: tra lui e l'esultanza sotto la Sud ci si è messa di mezzo la traversa, ma è una gioia solo rimandata.


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