"Il silenzio è una della arti della conversazione": Mourinho e i suoi precedenti silenziosi nel 2023
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Andrea Gonini
José Mourinho, nel corso della sua vincente carriera, si è dimostrato un allenatore trionfante e unico sotto alcuni aspetti, ma allo stesso tempo anche un personaggio provocatorio, arrogante e antipatico agli occhi di molti avversari. È uno di quei personaggi che “o lo ami o lo odi”. Da sempre, il metodo dello Special One è quello di attuare una comunicazione strategica, che possa influenzare in qualche modo gli avversari e creare uno scudo intorno al proprio ambiente.
Da quando è approdato sulla panchina della Roma, il tecnico portoghese, in svariate occasioni, ha scelto la strada della “non comunicazione”. Tuttavia, come sosteneva lo psicologo Paul Watzlawick nel 1967, non si può non-comunicare: le parole o il silenzio hanno tutti un valore di messaggio. Lo sa bene anche Mourinho che dopo la volontà di far prevalere il silenzio nel post partita contro la Fiorentina, ha deciso di sfruttare un potente mezzo comunicativo come quello mediatico: "Il silenzio è una della arti della conversazione, di Marco Tullio Cicerone, vecchia saggezza romana”, ha scritto su Instagram all'indomani dell'ultimo pareggio contro il viola.
GLI ALTRI PRECEDENTI "SILENZIOSI" DI MOURINHO NEL 2023
ROMA-SASSUOLO E LAZIO-ROMA - Tutto ha inizio il 28 febbraio 2023 contro la Cremonese, nell’ormai nota e passata vicenda che ha visto protagonisti lo stesso tecnico della Roma con il quarto uomo Serra. Dopo la conferma della squalifica di José Mourinho per due giornate da parte della Corte Sportiva d’Appello, la società capitolina, in segno di protesta, ha deciso di non far parlare nessun tesserato nelle successive gare contro Sassuolo e Lazio. Il club giallorosso, dal canto suo, si sarebbe aspettato quantomeno una riduzione della sanzione verso il proprio allenatore, visti sia l’avviso di deferimento arrivato al quarto uomo Serra dalla procura federale, sia la difesa fornita dai legali della società in occasione delle audizioni.
Esattamente come avvenuto dopo l’1-1 contro la Fiorentina, come ricordato nel paragrafo precedente, anche in quell’occasione Mourinho ha sfruttato la potenza mediatica, condividendo un post su Instagram dove mima il simbolo delle manette, in segno di protesta.
FIORENTINA-ROMA (27.05.2023) - Con la testa già proiettata verso la finale di Europa League contro il Siviglia, la formazione giallorossa viene beffata nel finale uscendo sconfitta per 2-1 all'Artemio Franchi. A giustificare il silenzio stampa questa volta è proprio l’attesissima finale di Budapest: lo Special One ha infatti preso questa decisione volontariamente con l'intento di tenere alta la concentrazione in vista della finale europea che si sarebbe disputata qualche giorno dopo in Ungheria.
SLAVIA PRAGA-ROMA (09.11.2023) - A seguito della brutta sconfitta in terra ceca per 2-0, gara che ha inevitabilmente cambiato le sorti del girone, questa volta Mourinho decide di metterci la faccia dinanzi le telecamere, chiarendo: “Non voglio parlare tanto, nessuno deve farlo ed è una mia decisione. Ha parlato Belotti perché lo ha fatto subito dopo la partita. Ho già parlato con i giocatori nello spogliatoio e di solito non lo faccio subito dopo una partita perché c’è l’adrenalina del match. Quello che ho detto loro rimane tra noi".
ROMA-SASSUOLO (03.12.2023) - Menzione speciale merita anche la gara contro i neroverdi. Nella consueta conferenza stampa alla vigilia del match, Mourinho, almeno secondo la FIGC, avrebbe detto qualche parola di troppo nei confronti del direttore di gara Mercenaro: “Sono onesto e dico che mi preoccupa l’arbitro (Marcenaro), lo abbiamo avuto 3 volte come quarto arbitro e la sensazione è che non penso abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello, la gente guarda e vede Sassuolo-Roma non è solo Sassuolo-Roma perché noi stiamo a 3 punti dalla Champions League, è una partita super importante per noi. Non mi lascia tranquillo il profilo dell’arbitro e il VAR (Di Bello), con lui abbiamo avuto spesso sfortuna, non abbiamo accettato sempre un determinato profilo di lavoro. Con Marcenaro, di sicuro, domani Mancini prende un giallo al 10’ contro Berardi e non gioca con la Fiorentina”. Dichiarazioni che non sono passate inosservate agli occhi del massimo organo calcistico italiano, il quale, in un primo momento, ha deciso di aprire un procedimento contro l’allenatore portoghese.
Nel post partita della gara stessa, Mou non ha scelto il silenzio, bensì di rispondere alle domande in lingua portoghese, spiegando: "Il motivo per il quale sto parlando portoghese è che il mio italiano non è sufficientemente forbito e forte per esprimere determinati concetti. Quando ho parlato di stabilità emotiva ho parlato di una qualità che nella vita è necessaria per poter rendere ai massimi livelli".