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Il turn-over non c'entra; una Roma in affanno lascia il campo alla Samp

di Alfonso Cerani

Il campionato di Serie A entra nel vivo e, alla quinta giornata, per la Roma è già vietato sbagliare. Il primo dei cinque turni infrasettimanali offre ai giallorossi l'occasione di un pronto riscatto contro la Sampdoria. Dopo le critiche piovute in seguito al pareggio interno col Sassuolo, Garcia fa un passo indietro accantonando per una volta il turn-over. Il tecnico francese schiera 10/11 della formazione che ha battuto la Juventus, finora la miglior versione della Roma. In porta c'è De Sanctis e non Szczesny, coadiuvato da una difesa a 4: Florenzi, Manolas, De Rossi e Digne. La diga di centrocampo è formata da Pjanic, Keita e Nainggolan. In avanti tridente di nuovi acquisti Salah, Dzeko, Iago Falque. La Sampdoria risponde con un modulo più avveduto. La principale novità è Correa dal 1' dietro le due punte Eder-Muriel.

La partita comincia a ritmi altissimi: merito di due attacchi che fanno della velocità il loro marchio di fabbrica. La prima occasione capita sui piedi di Correa che chiama De Sanctis all'intervento in presa sicura. Digne come al solito gioca con disinvoltura sulla sua fascia di competenza: da un'iniziativa del laterale transalpino nasce un calcio d'angolo, sugli sviluppi del quale Nainggolan è impreciso nella conclusione e spara a salve. Ma la Roma c'è e ancora dalla bandierina si rende pericolosa. La palla finisce sui piedi di Salah che rimette in mezzo trovando Pjanic pronto alla botta dal limite: Viviano ci mette una pezza. Poco più tardi Dzeko prova a sfondare in area proponendo il cross, smanacciato ancora una volta da Viviano. Al 25' Eder rimedia un giallo per simulazione sull'intervento in scivolata di Manolas e sul capovolgimento di fronte piove sul bagnato per la Samp: infortunio per Silvestre e Zenga si ritrova con una difesa da reinventare. Dentro Moisander, giocatore cercato in passato anche dalla Roma. L'ultima chance di un primo tempo avaro di emozioni ha come protagonista Dzeko, il cui tiro velenoso mette paura a Viviano, ma niente più. Si va così al riposo a reti bianche.

Nella ripresa la musica cambia ed è una partita decisamente rock'n roll. Dopo appena tre minuti dall'inizio, la Roma chiede un rigore per un fallo di mano di Moisander. Si continua a giocare e la Samp guadagna una punizione dai 30 metri. Eder va al tiro portando in vantaggio i blucerchiati e facendo esplodere il “Marassi”. La reazione della Roma non tarda ad arrivare: punizione dal limite; si incarica della battuta lo specialista Pjanic che per poco non prende in controtempo Viviano. Al 60' esce Iago Falque ed entra Gervinho. Il cambio dà nuova linfa all'attacco giallorosso. Nel momento di maggior pressione, Dzeko saggia i riflessi di Viviano, il quale fa buona guardia sul suo palo. È il preludio al pareggio che arriva al 69': Pjanic in area alza la testa e serve Salah, che col mancino di giustezza la piazza sotto la traversa. La Samp prova subito a riportarsi in vantaggio col bolide di Fernando dalla distanza, sbrogliato con qualche affanno da De Sanctis. Il migliore dei giallorossi è senza dubbio l'autore del gol Salah, che al 74' potrebbe fare doppietta se Viviano non si fosse opposto sul suo tiro a giro. A un quarto d'ora dal termine entra anche Cassano, il grande ex della partita. Quando mancano 5 minuti al 90' succede l'imponderabile: Eder scappa sulla destra e mette in mezzo; il pallone filtra e Manolas, nel tentativo di spazzare via il pallone, infila la propria porta. È la doccia fredda per la Roma. Finisce così una serata da dimenticare per i giallorossi, con Garcia che non ha più l'attenuante del turn-over.


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