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L'avversario - Il Porto di Nuno Espírito Santo

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

È il momento della verità: allo stadio Olimpico Roma e Porto si giocano il biglietto per la fase a gironi di Champions League, dopo l'1-1 dell'andata del Dragão.

STILE DI GIOCO - Anche dopo il cambio di tecnico, il Porto ha mantenuto la vocazione di squadra dominante, alla ricerca del controllo della partita. Nuno la schera, di norma, con un 4-2-3-1 che punta prevalentemente sulla tecnica. Il possesso palla è dunque l’arma principale dei dragões, col pallone che viaggia sin dalla linea difensiva, grazie alla presenza di centrali come Iván Marcano, in grado di giocarlo con buona precisione. Anche a centrocampo i piedi buoni non mancano, grazie alla qualità di Héctor Herrera e del classe 1997 Rúben Neves, integrati falla presenza e dalla fisicità di Danilo Pereira, mentre l’attacco è molto mobile grazie alla batteria di trequartisti formata da tre tra Adrián López, André André, Otávio e Jesús Corona, che agiscono intorno all’attaccante André Silva (Aboubakar e Depoitre non sono nella lista per il doppio confronto). I laterali si contraddistinguono per la loro velocità e per la loro abitudine a interfacciarsi con i loro compagni di catena, vale a dire due terzini molto offensivi come Maxi Pereira a destra e l’ex interista Alex Telles a sinistra. Proprio la corsia mancina sembra quella preferita dal Porto in fase di spinta, tant’è che in qualche caso un esterno sovraccarica il lato opposto avvicinandosi molto al dirimpettaio, per cercare di creare superiorità numerica anche con l’aiuto del trequartista. Al contempo, la vocazione decisamente offensiva degli uomini di quel binario rende quella zona di campo la più attaccabile, specialmente se i difensori non ricevono aiuto da chi sta davanti in fase di non possesso, e in generale la velocità non eccezionale dei difensori e il poco equilibrio garantito dal centrocampo espongono inevitabilmente la squadra di Nuno alle transizioni avversarie.

L’ALLENATORE - Il Porto è allenato da questa stagione da Nuno Espírito Santo, tornato in patria dopo l’esperienza al Valencia. Quella con i dragões è la sua terza esperienza da primo allenatore, dopo quelle al Rio Ave (stagioni 2012/2013 e 2013/2014) e quella spagnola, in cui ha ottenuto la qualificazione ai playoff di Champions League nella stagione 2014/2015 ed è stato sostituito da Gary Neville in quella successiva, a seguito delle sconfitte contro Zenit San Pietroburgo in Champions League e Siviglia in campionato.

IL CAMMINO IN CAMPIONATO - Due su due in campionato per il Porto, che dopo il Rio Ave ha battuto anche l'Estoril nella gara di sabato scorso: 1-0 con rete decisiva di André Silva

PRECEDENTI E NUMERI - Porto si sono affrontate nella stagione 1981/1982 negli ottavi di finale di Coppa delle Coppe: i lusitani vinsero 2-0 l’andata in Portogallo, mentre all’Olimpico finì 0-0 e la Roma fu eliminata. Il pareggio del ritorno di quel doppio confronto è uno dei due rimediati dalla Roma in casa contro squadre portoghesi, oltre a tre vittorie e una sconfitta. Il Porto ha invece vinto in Italia tre volte, ha ottenuto tre pareggi e rimediato sei sconfitte.

PROBABILE FORMAZIONE - Nel match contro l'Estoril di sabato, non sono partiti dall'inizio diversi protagonisti della gara di andata: Alex Telles, Danilo Pereira, Adrián López e André André. Gli ultimi tre dovrebbero rientrare nella formazione che scenderà in campo all'Olimpico, con Miguel Layún che potrebbe sostituire l'ex interista nella linea a quattro davanti a Casillas, con Maxi Pereira, Felipe e Marcano. A centrocampo, insieme al campione d'Europa agirà Héctor Herrera, con Adrián, Otávio e André André alle spalle di André Silva.

PORTO (4-2-3-1): Casillas; Maxi Pereira, Felipe, Marcano, Layún (Alex Telles); Danilo Pereira, Herrera; Adrián, André André, Otávio; André Silva.


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