L'emergenza terzini e lo scarso feeling di Ranieri con la difesa a tre
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Con tre terzini sicuramente indisponibili (Karsdorp, Kolarov e Santon) e Florenzi ancora in forte dubbio, si fa strada l’ipotesi di una difesa a tre per la sfida di sabato alle 18:00 contro l’Udinese. Una soluzione che Claudio Ranieri ha utilizzato pochissime volte in carriera, specie dopo essere tornato in Italia dopo le esperienze estere con Valencia, Chelsea e Atletico Madrid tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio.
PARMA: ESPERIMENTO FALLITO - È nel 2007 che Claudio Ranieri, dopo 13 anni di assenza, rientra ad allenare in Serie A. Lo fa chiamato da un Parma in una complicatissima situazione di classifica: appena 15 punti e penultimo posto dopo dopo 21 partite. E il primo tentativo che il tecnico di San Saba prova per sistemare la retroguardia è proprio la difesa a tre, che utilizza nell’andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA contro il Braga e poi contro Udinese, Ascoli e Reggina, schierando Paci, Couto (oppure Perna) e Contini: non arriva nessuna vittoria (oltre all’eliminazione per mano dei portoghesi) e dal match contro l’Atalanta Ranieri torna a quattro, avviando una rimonta (da lì in poi 7 vittorie, tre pareggi e due sconfitte) che vale la salvezza.
JUVENTUS: IL TRE E MEZZO - Nei quasi due anni in bianconero (2007/2008 e 2008/2009, prima dell’esonero e del subentro di Ciro Ferrara) Ranieri schiera praticamente solo la difesa a quattro. Solo in due occasioni si vede una parvenza di linea a tre, comunque atipica, che però diventerà uno dei suoi marchi di fabbrica nelle esperienze successive. Nell’esordio contro il Livorno gioca infatti a sinistra Domenico Criscito, che, ai tempi, veniva considerato un difensore centrale. Con lui Salihamidzic a destra e Jorge Andrade e Chiellini al centro: era la prima giornata, e alla quarta (contro la Roma) cambiò già tutto, con il portoghese gravemente infortunato e Criscito scherzato da Totti e dirottato - quando in campo - proprio sulla fascia sinistra. Un tre e mezzo che si è rivisto anche nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Chelsea, quando Cristian Molinaro giocò qualche metro avanti rispetto a una linea a tre composta da Mellberg, Chiellini e Legrottaglie. Finì 1-0, con rete decisiva di Didier Drogba.
ROMA: A SPECCHIO CON MAZZARRI - Anche nella prima esperienza a Roma la difesa a quattro è stata la base su cui costruire quella che poi sarebbe diventata una cavalcata quasi trionfale, con l’unica deroga (più difensiva) dell’utilizzo a destra di Nicolas Burdisso, in luogo di Marco Cassetti, di Marco Motta o di Cicinho, questi ultimi due considerati troppo offensivi per occupare la casella di terzino con continuità, specie con un treno come John Arne Riise dall’altra parte. In due sole occasioni si è vista una difesa a tre pura, entrambe contro il Napoli di Mazzarri che si schierava allo stesso modo: nel 2009/2010 (2-2) scesero in campo Burdisso, Juan e Mexes con Motta e Riise esterni di centrocampo, nella stagione successiva (2-0 per gli azzurri) fu Cassetti a occupare il ruolo di braccetto destro con Juan e Burdisso, con Cicinho e Riise esterni.
INTER: SEMPRE A QUATTRO - Nella sua breve esperienza all’Inter del 2011/2012, Ranieri ha sempre utilizzato la difesa a quattro, avvicinandosi alla linea a tre solo quando posizionava Cristian Chivu a sinistra (come già faceva Mourinho in precedenza) e Yuto Nagatomo più avanti.
MONACO: LINEA ARCIGNA - In Ligue 2 nel principato (stagione 2012/2013), prima di tutto Ranieri ha pensato a prendere meno gol possibile, a costo di rinunciare alla spinta sulle fasce laterali. Anche lì la linea era a quattro, ma con Gary Kagelmacher e Andrea Raggi, difensori centrali di nascita, più volte posizionati sugli esterni. In Ligue 1, con a disposizione, tra gli altri, Fabinho, Kurzawa e Dirar, si è vista una difesa a quattro più pura, con però sempre a disposizione l’opzione Raggi sulla destra, senza poi contare la futura evoluzione del brasiliano, diventato poi mediano e a volte addirittura difensore centrale.
GRECIA: A VUOTO A QUATTRO - Nelle quattro partite sulla panchina della Grecia nel 2014, Ranieri ha provato sia una linea a quattro “coperta”, con Vyntra terzino destro, che una più pura, con Torosidīs e Holebas sugli esterni. Tre sconfitte e un pareggio e poi l’esonero.
LEICESTER: LA FILASTROCCA - “Simpson, Morgan, Huth e Fuchs”: nell’incredibile stagione 2015/2016 tutti avevano imparato a memoria la formazione del Leicester, un 4-4-2 praticamente mai derogato. Nella successiva, terminata con l’esonero, c’è stato anche un tentativo di tre e mezzo, con la rinuncia a Simpson e l’inserimento di Chilwell (terzino sinistro) qualche metro più avanti. Mai una difesa a tre pura.
NANTES: SOLITO TENTATIVO INIZIALE - Anche in Francia (2017/2018), Ranieri ha iniziato provando la difesa a tre, probabilmente non fidandosi del tutto delle capacità difensive dei terzini Leo Doubois e Lucas Lima, che in realtà, anche una volta passato a quattro, ha a volte schierato alternativamente o spostando uno dei due più avanti, inserendo su uno dei due lati l’attuale torinista Koffi Djidji.
FULHAM: ANCHE LA DIFESA A TRE PRIMA DI AFFONDARE - L’esperienza al Fulham di questa stagione è stata decisamente negativa per Ranieri, che non è riuscito a trovare una quadra pur provando diverse cose. Tra queste, una linea a tre composta da Ream, Odoi e Le Marchand, con Bryan e Christie un po’ più avanti, che non ha fruttato alcuna vittoria.