La gara vista dalla curva - Termina a reti bianche il derby numero 140. VIDEO!
"Dell'amor che non ha prezzo siamo il ritratto. Amor che vince il tempo e resta intatto". Queste le parole, di grande impatto emotivo, scelte dalla Curva Sud, accompagnate da cartoncini con i colori simbolo della squadra capitolina a rappresentare un immenso quadro: il tifoso come soggetto principale e numerosi fumogeni che hanno colorato l'intero settore per presentare la propria scenografia al fischio d'inizio del Sig. Orsato del derby numero 140 tra Lazio e Roma.
Prima dell'attessismo via al match, sono stati diversi gli striscioni dedicati ai cugini: da menzionare il "Avete finito la birra? Sbrigateve che Lotito se venne pure er pub", in riferimento all'iniziativa biancoceleste del derby di andata e l'amichevole consiglio dispensato ai dirimpettai con un eloquente "Ma nun te vergogni pe gnente?".
In campo, le scelte di Pjanic per Nainggolan e di Totti per Destro confermano gli umori e le sensazioni della piazza nel prepartita, in un crescendo di tensione smorzato dal primo pallone toccato dai giallorossi. I supporter giallorossi accompagnano le prime azioni dei propri beniamini cantando senza interruzioni e sostenendo con applausi convinti le iniziali folate di Gervinho e Maicon, i più pericolosi della squadra di Garcia. Proprio l'ivoriano segna al 25' il vantaggio per la Roma, annullato però per fuorigioco dall'assistente Di Liberatore, il quale stronca sul nascere l'esultanza di un intero popolo. La prima frazione si trascina stancamente verso il 45', con gli unici sussulti causati da due conclusioni di Florenzi e Totti che non riescono però a impensierire Berisha.
Alla ripresa del match, per i laziali da segnalare il ritorno in campo di Stefano Mauri dalla squalifica, subito apostrofato dai sostenitori giallorossi con un "Mauri dacce le quote". La Roma sale di tono e guadagna campo con il passare dei minuti. Sale in parallelo anche il volume e l'intensità del sostegno dalla Sud, che chiede a gran voce un gol in grado di sbloccare l'equilibrio di questa tirata stracittadina. Il fiato si spezza in gola, c'è ancora speranza ma il cronometro è impietoso e riduce sempre di più le possibilità di vincere l'incontro. L'ingresso di Bastos prima e di Destro poi sembrano dare nuova linfa alle offensive romaniste ma il muro eretto da Reja non crolla e al fischio finale resta il rammarico per un pareggio che accontenta solamente i biancocelesti, rimasti a esultare sugli spalti per il punto conquistato.