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La Lazio si aggiudica derby e coppa. Roma senza idee e senza gioco

di Adriano Mazzone

Un derby che non valeva tre punti, ma la vittoria della Coppa Italia, l'accesso diretto in Europa League e la stella d'argento sulla maglia degli anni a venire. Questo doveva rappresentare la finale derby contro la Lazio, e invece per la Roma ha significato solo un'altra figuraccia, l'ennesima della stagione. Una partita poteva salvare un'altra annata storta, e invece ha solo peggiorato la situazione della squadra, contestata anche al ritorno a Trigoria. Una squadra sterile, senza gioco e senza grinta che praticamente non ha giocato la partita più importante della stagione, e a nulla servono le lacrime di coccodrillo al termine dei 90 minuti versate dai vari De Rossi e Balzaretti. Quell'acqua i tifosi l'avrebbero voluta vedere sulle magliette come sudore e non come ammissione di colpa per la mancanza di coraggio dimostrata ancora una volta anche nell'ultima partita della stagione.
Andreazzoli ha potuto contare su quasi tutti i titolari, ma alla Roma non sono le individualità che mancano, quanto piuttosto lo spirito di squadra e un'organizzazione tattica degna di essere chiamata così. La Lazio queste caratteristiche le ha, e lo ha dimostrato andandosi a conquistare la Coppa Italia e il primato cittadino con grinta e qualità di gioco sicuramente superiore ai cugini.

PRIMO TEMPO – Pronti via e la partita mostra subito quello che si vedrà nei successivi 90 minuti. Passano pochissimi secondi e il capitano della Lazio, Ledsma, si becca la prima ammonizione del match per un'entrata dura a centrocampo. Orsato non vuole rischiare di perdere da subito le redini della gara, e fa bene ad ammonire l'argentino. Al terzo minuto sono i biancocelsti a rendersi pericolosi prima con Lulic che tenta il tiro da fuori l'area e poi con Klose che arriva primo sulla respinta di Lobont, ma calcia il pallone a lato. Nei minuti successivi il match si addormenta con le squadre che si studiano e non si sbilanciano se non con qualche velleitaria conclusione da fuori. Poco prima del decimo minuto Bradley però riesce a rendersi pericoloso facendosi trovare bene in area laziale dopo un'incursione dalle retrovie. Il suo diagonale però è impreciso e si perde in un nulla di fatto. Fino alla mezz'ora non succede più nulla di emozionante, esclusi i tanti falli e le ammonizioni anche a Marquinho ed Hernanes. Qualche tiro da fuori da entrambe le parti, ma nulla di più. La Lazio riesce però a rendersi più pericolosa e a gestire meglio il pallone, soprattutto sulle fasce. È infatti Lulic a servire al minuto 34' Klose in area che anticipando Balzaretti colpisce bene di testa il pallone che però Lobont devia splendidamente in corner. È il primo vero sussulto della gara. Dieci minuti dopo la Roma ha la sua prima occasione con una bella discesa di Marquinhos sulla destra che mette un cross per Mattia Destro che impatta bene il pallone di testa a due passi dalla porta laziale mandando però sul fondo. Il primo tempo si chiude su quest'azione dopo 45 minuti tutt'altro che piacevoli.

SECONDO TEMPO – La ripresa inizia sulla falsa riga della prima frazione, con le squadre che giocano più col cuore che con la testa, senza riuscire a costruire nulla di concreto. Per la Roma è ancora Marquinhos a dover scendere palla al piede in uno dei corridoi lasciati liberi dalla Lazio, ma il poco movimento degli attaccanti giallorossi costringe il brasiliano ad un tiro improbabile dalla distanza che si addormenta sul fondo. Pochi minuti dopo Ledesma dà forfait per un problema all'adduttore della coscia destra e fa spazio a Stefano Mauri. Non cambia quindi nulla nell'assetto tattico di Petkovic. Il match però va sempre nella stessa direzione: la Lazio costruisce qualcosa di interessante, ma non concretizza; la Roma si affida a qualche tiro da fuori perché con il pallone fra i piedi non sa che farci. Al minuto 66' la partita sembra avere una svolta. Prima Lamela parte per vie centrali, ma viene bloccato prima di tirare, poi la Lazio va avanti con Mauri con un destro al volo su cross di Lulic e sul cambio di fronte è di nuovo Totti che tenta la conclusione da fuori sulla quale Marchetti non ha difficoltà. Poco dopo Destro prova a girarsi in area con il pallone che viene ribattuto dal portiere laziale, e sul ribaltamento di campo arriva il vantaggio biancoceleste. Mayri e Candreva costruiscono una buona trama sulla fascia destra dove Balzaretti sembra non capirci molto. Qualche scambio porta Candreva al cross al centro dell'area giallorossa dove Lobont esce in malo modo deviando il pallone quel poco che basta per mandare fuori tempo Marquinhos e lasciare lo spazio a Lulic di appoggiare il pallone in rete. È l'1-0 laziale che manda in estasi l'esterno bosniaco  tutto il popolo biancoceleste. Due minuti dopo la Roma pare avere una reazione con una punizione di Totti dalla lunga distanza. Marchetti resta fra i pali e si vede sbucare il pallone all'ultimo, ma è bravo a deviarlo comunque sulla traversa e poi a bloccarlo. L'azione sembra il preludio ad un'offensiva romanista, con Andreazzoli che inserisce anche Osvaldo al posto di Balzaretti passando quindi ad una difesa a tre, ma in sostanza cambia ben poco. La Lazio gestisce il possesso di palla e la Roma è senza idee. Non succede più nulla fino alla fine se non un'espulsione a Tachtsidis in panchina per proteste reiterate contro l'arbitro dopo un fallo subito da Totti e nient'altro. La Lazio festeggia la sesta Coppa Italia della sua storia e l'ingresso ai gironi di Europa League ai danni dei cugini, mentre la Roma si ritrova solo con l'amarezza di una stagione finita come peggio non si poteva: guardando i cugini fare festa per una vittoria che loro non hanno nemmeno tentato di raggiungere.


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