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La Roma e il gol, relazione complicata

di Emanuele Melfi

Non è bastata la grande prestazione di San Siro contro l'Inter per cancellare i problemi dell'attacco romanista. Passi in avanti, rispetto alla partita dell'Olimpico di una settimana fa, ne sono stati fatti, ma quello del gol rimane indubbiamente il macroscopico problema di questo primo scorcio di stagione giallorossa. Nella sfida milanese Luis Enrique ha cambiato un solo elemento - Borini per Bojan - trovando più compattezza e personalità, pur non riuscendo comunque a violare la porta difesa da Julio Cesar. Una difficoltà venuta alla luce già nelle amichevoli estive dove la squadra giallorossa ha sempre segnato poco o niente. I dati parlano chiaro: in otto gare disputate sin qui - quattro amichevoli, due di Europa League, due di campionato - l'attacco giallorosso ha collezionato soltanto quattro gol. Poco. Troppo poco.

Si parte il 26 luglio, ultimo giorno di ritiro estivo, contro il Wacker Innsbruck: in quell'occasione, dopo lo 0-3 subito dal Psg dell'ex Menez, fu Caprari che imbeccato da Pizarro, siglò il primo, vero, gol della stagione nei 45' giocati in terra austriaca. Di un altro Primavera, Viviani, il gol che ha permesso ai giallorossi di espugnare lo stadio del Vasas Budapest il 3 agosto. Nove giorni dopo si vola a Valencia, dove Totti e compagni non riescono a siglare nemmeno una rete nel 3-0 finale per gli spagnoli. A Bratislava, il 18 agosto, si inizia a fare sul serio: nell'andata dei Play-Off di Europa League, la Roma esce sconfitta dal "Pasiensky" grazie ad un gol di Dobrotka. Una settimana dopo, all'Olimpico, Totti e compagni non riescono ad andare oltre l'1-1 (gol di Perrotta) riuscendo così nell'impresa di essere eliminati dall'Europa già il 25 agosto. Daniele De Rossi è l'autore dell'unico gol messo a segno in campionato dai giallorossi.

La strada intrapresa dalla nuova proprietà e dallo staff tecnico spagnolo è sicuramente ambiziosa, ma ci vorrà più concretezza e fame sotto porta per arrivare a quei risultati che società e tifosi sognano da sempre. I notevoli miglioramenti visti ieri a San Siro non possono che indurre alla fiducia, un concetto ribadito a chiare lettere anche da Luis Enrique: "Sono tranquillo, non mi preoccupa la poca concretezza. Abbiamo sei attaccanti, e anche i centrocampisti possono segnare. I gol arriveranno, prima arrivano meglio è, certo, ma dobbiamo migliorare altre cose oltre a questo. Capisco che possiate avere delle perplessità ma sono sicuro faremo tanti gol. Manca ancora un po' di lavoro, dobbiamo controllare la situazione di gioco ma sono ottimista".

I condivisibili buoni propositi del mister non devono rimanere solo concetti espressi alla stampa: giovedì, contro il Siena, la Roma è chiamata ad una immediata inversione di tendenza.


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