La spinta del vantaggio nel primo tempo
A 21 partite dall’inizio del campionato (20 e mezzo per la Roma considerando i rimanenti 25 minuti da giocare contro il Catania), possiamo dire di avere una visione più o meno chiara di quale sia il gioco che Luis Enrique ha in mente: pressing a tutto campo per mettere in difficoltà l’avversario, possesso di palla prolungato, possibilmente nella metà campo avversaria e una fitta rete di passaggi per trovare varchi. In queste partite ci siamo resi conto di un denominatore comune: la Roma fatica con le squadre che si chiudono dietro e che fanno densità a centrocampo, il “catenaccio” nelle sue varie interpretazioni dalla più classica alla più moderna. Il dato statistico interessante, che conferma questa analisi del gioco dei giallorossi, è che su 9 vittorie ottenute, 7 sono arrivate segnando un gol nel primo tempo e andando in vantaggio: è chiaro che in queste situazioni, la squadra avversaria deve aprirsi per cercare il pareggio, scoprendo il fianco al gioco di Luis Enrique. La controprova che andare in vantaggio nel primo tempo sia una spinta importante, se non fondamentale, per vedere la Roma girare al meglio, si trova osservando le sconfitte: su 7 sconfitte della Roma, solo in 2 casi i giallorossi sono passati in vantaggio nel primo tempo: nel derby e nella partita di ieri contro il Cagliari. In tutti gli altri casi la Roma ha faticato a trovare soluzioni offensive che la portassero alla vittoria. Questo per ora è un limite, perché molte squadre giocano chiudendo gli spazi, soprattutto quando incontrano la squadra di Luis Enrique. La Roma deve riuscire più spesso a trovare la vittoria anche in quelle partite nelle quali non riesce a sbloccare il risultato all’inizio.