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La storia che si ripete: la Roma vince il derby

di Alfonso Cerani

In un'atmosfera quasi spettrale a causa dello sciopero delle curve, la Roma prova a rimanere in scia del primo posto in classifica. Per farlo deve battere la Lazio nel derby, mai una partita come tutte le altre. Garcia cambia per una volta assetto tattico con un 4-2-3-1 tutto straniero che esalta le qualità di Dzeko, unico centravanti. I tre trequartisti alle sue spalle sono Gervinho, Iago Falque e Salah. Complice l'assenza per squalifica di Pjanic e con De Rossi in tribuna a soffrire, la diga di centrocampo è composta da Vainqueur e Nainggolan. Linea difensiva formata da Torosidis, Manolas, Rüdiger e Digne. Completa la formazione Szczesny in porta. La Lazio risponde con un 4-3-3 e a sorpresa c'è Djordjevic in attacco, reduce dalla doppietta in Europa League. In mezzo al campo si rivede Parolo.

Comincia la partita e all'8' è subito rigore per la Roma. Dzeko si muove bene traendo in inganno Gentiletti, il quale non tira indietro la gamba commettendo fallo sulla linea dell'area di rigore. Se sia dentro o fuori, è una questione di centimetri. Dagli undici metri lo stesso Dzeko, di potenza, porta in vantaggio la Roma. La replica della Lazio è affidata al suo uomo derby, Lulic, che va in percussione trascinandosi però il pallone sul fondo. Poco più tardi uscita disperata, ma efficace, di Szczesny col ginocchio su Candreva e l'azione biancoceleste sfuma. La Roma è comunque più pericolosa: Nainggolan guadagna un fallo dal limite dell'area. Sulla palla va Digne, che non è Pjanic, e centra la barriera. Il più attivo in avvio è Dzeko, che lascia intravedere anche un'ottima tecnica nel dribbling. Poco più tardi Felipe Anderson prova a riportare in parità l'incontro con un tiro improvviso che si stampa sulla traversa. Alla mezz'ora Gervinho semina il panico andando in penetrazione centrale; Biglia non può far altro che stenderlo rimediando un inevitabile giallo. La fase centrale della prima frazione è favorevole alla Lazio, che però non ne approfitta: Djordjevic prova il tocco sotto misura su invito di Lulic, trovando la deviazione provvidenziale di Rüdiger. La Roma risponde con una bella azione in velocità: Gervinho serve a Dzeko un pallone da spingere in rete, ma il bosniaco in allungamento non trova clamorosamente la porta. Al 40' è il palo a dire di no a Nainggolan, sfortunato nel suo fendente rasoterra da fuori. Si rimane così sull'1-0, che è anche il risultato all'intervallo.

Nella ripresa la Lazio prova subito una sortita offensiva, culminata con il pallonetto di Parolo alto di poco. Di contro, i giallorossi provano a rendersi pericolosi in ripartenza. Salah è steso dall'intervento sulla caviglia di Lulic, non sanzionato, ed è costretto a lasciare il campo in barella. Al suo posto entra Florenzi. Quando scocca il 62', la Roma si porta sul 2-0. Lancio millimetrico di Nainggolan sulla corsa di Gervinho che aggancia, brucia in velocità Basta e insacca. La Lazio accusa il colpo; poco più tardi si accende una mischia con Radu tra i più attivi. Il rumeno va a muso duro prima contro Florenzi e poi su Vainqueur. L'arbitro lo ammonisce e Pioli lo richiama in panchina. Nel finale c'è spazio anche per il rientrante Seydou Keita. Un encomiabile Nainggolan prova a suggellare l'ottima prova con un tiro al volo dalla distanza, a lato non di poco. La squadra di Garcia è in controllo del risultato e non corre quasi mai pericoli, salvo in occasione di qualche scatto di Keita Balde. Al contrario potrebbe portarsi sul 3-0 se Seydou Keita, tutto solo, non calciasse fuori dallo specchio. Finisce così l'ennesimo derby della Capitale: un'altra Stracittadina da ricordare per i tifosi giallorossi, almeno per i pochi presenti allo stadio.


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