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Lamela uomo della provvidenza: spirito di sacrificio e una magia da 3 punti

di Yuri Dell'Aquila

Quattordici gol da inizio anno, miglior marcatore stagionale davanti a Totti ed Osvaldo, ed una maturità evidente acquisita nel corso della stagione che, unita all'estro e alle sue qualità tecniche, rendono l'annata 2012/2013 quella della consacrazione di Erik Lamela. Il talento argentino, impiegato quest'oggi dal tecnico Aurelio Andreazzoli come esterno destro del suo 4-1-4-1, ha deciso una sfida piuttosto complicata per la squadra capitolina con un gol di rara bellezza, tracciando un arcobaleno con il mancino che si è spento alle spalle di un incolpevole Gillet.

Non fosse stato per il gol vittoria, quella disputata ieri non è stata comunque la miglior prestazione per il classe '91, nonostante abbia dimostrato un notevole spirito di sacrificio compiendo molto lavoro oscuro in fase difensiva e aiutando il laterale difensivo Ivan Piris a contenere le sfuriate sulla sinistra degli avversari granata, sempre pericolosi sulle fasce. La poca brillantezza della squadra giallorossa ha invece fatto pagare dazio all' esterno argentino in fase d'attacco, dove raramente è riuscito a fare la differenza, sciupando anzi una clamorosa palla gol nel primo tempo, su un cross al bacio di Dodò, prima di estrarre però dal cilindro una magia valsa tre punti.

Meglio, dunque, Lamela schierato in modulo che preveda un difensore di ruolo dietro di lui, piuttosto che un 3-5-2 in cui si trovi costretto a coprire l'intera corsia di competenza, esponendo a maggiori rischi la propria retroguardia e togliendo fiato e fantasia alle sue scorribande offensive.


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