Lazio e Roma, questione di offesa nella corsa Champions
Alzi la mano chi, lo scorso 31 agosto, all'inizio della stagione 2014/2015, avrebbe pronosticato che Roma e Lazio si sarebbero giocate la stessa posizione in classifica nella penultima giornata. I giallorossi, nonostante la partenza di Benatia, si affacciano al nuovo campionato dopo un grande mercato sulla carta, con l'acquisto dell'astro nascente Iturbe a fare da ciliegina sulla torta; i biancocelesti, dal canto loro, affidano le speranze di ripartenza a Pioli, proveniente dal fallimento di Bologna, con un mercato reputato buono ma non esaltante dai più. Ma, ad oggi, ci troviamo a commentare una Lazio sulla cresta dell'onda e una Roma in difficoltà nonostante il punto di vantaggio, in particolare sotto il profilo offensivo.
Ed è proprio la profonda differenza di rendimento tra i due attacchi a spiegare il rovesciamento dei pronostici sulla stagione delle due squadre. Non solo la squadra di Pioli ha segnato 15 gol in più dei 51 realizzati dagli uomini di Garcia, ma le segnature degli attaccanti delle due formazioni presentano una differenza a dir poco impietosa. I componenti del reparto offensivo laziale hanno fin qui realizzato 48 gol, più dell'80% del totale della squadra. Del tutto differenti, in negativo, i numeri degli attaccanti romanisti: appena 27 reti, poco più del 50% dei gol segnati da tutta la rosa romanista. A guidare la classifica marcatori della Lazio il tedesco Klose con 12 gol, seguito da Felipe Anderson (10), Candreva (9), Mauri (9), Djordjevic (7) e Keita (1). Nella Roma troviamo al primo posto Ljajic a quota 8 reti, seguito da Totti (7), Destro (5) fino a gennaio, Gervinho (2), Doumbia (2) a partire da gennaio e Iturbe, fiore all'occhiello della campagna di mercato estiva ma fermo ad un solo gol in campionato. Ancora nessuna rete, poi, per Ibarbo, arrivato nel mercato invernale dal Cagliari.