Male la vecchia guardia, i nuovi stentano: la difesa arranca
Più di qualcosa ancora non funziona nella Roma targata Luis Enrique. Ma una delle lacune più evidenti - e dannose ai fini di risultati e classifica - si sta rivelando la difesa. Troppi gol subiti, 11 dall'inizio del torneo, disattenzioni ed errori individuali che in diverse occasioni hanno finito per incidere e anche un bel po' sull'andamento della gara. Pari col Siena all'Olimpico, derby perso e trasferta a Marassi col Genoa: basta citare questi tre episodi per rendersi conto delle enormi difficoltà della retroguardia giallorossa. Per poi andare alla sfida odierna di questa sera col Milan, ai gol di Ibrahimovic e Nesta andati a colpire indisturbati dai testa. La vecchia guardia fa acqua da tutte le parti: Juan, ex capitano della Selecao, ex un po' tante cose ormai ai titoli di coda della sua parentesi romanista, è semplicemente irriconoscibile. Cassetti ci mette grinta e buona volontà, ma anche lui non è certo quello dei tempi migliori. Poi ci sono i nuovi, i giovani arrivati con l'ultima campagna acquisti: Kjaer non sarà scarso ma non è neanche un fenomeno, basti pensare alla stracittadina con la Lazio; José Angel Valdes è giovane, inesperto e alla sua prima esperienza lontano dalla natìa Gijon. Qualcosa di buono lo ha fatto vedere solo in fase offensiva, ma quella difensiva (almeno per ora) non sa neanche dove sia di casa. A peggiorare ulteriormente le cose ha provveduto l'infortunio di Rosi, che si è fatto male ad una caviglia nel derby proprio in uno dei suoi momenti migliori. A tener su la baracca, almeno finché ce la faranno, restano i due centrali argentini: Burdisso che questa sera ha fatto il suo andando in gol oltre a metterci il solito carattere, ed Heinze. Lasciato a riposo dal mister asturiano perché ritenuto stanco, ma anche al 50% qualcosa più di Juan (rilevato dal Gringo a 20' dalla fine) avrebbe fatto. Rispetto al passato, la nuova proprietà ha la possibilità di spendere, a gennaio sarà indispensabile correre ai ripari: la difesa va rinforzata con gente collaudata ed esperta. Bisogna far presto, perché è vero che forse adesso altri fattori contano di più rispetto alla classifica. Tuttavia continuare a perdere contatto dal vertice, dalla zona che vale almeno l'Europa League, può condizionare pesantemente progetti e programmi futuri.