Mercato: Kjaer rinforzo ideale. Serve un terzino destro, in avanti Osvaldo è una scommessa da vincere
Non c'è ferragosto che tenga: Walter Sabatini continua ad andare in giro per l'Europa alla caccia di quei "tre colpi di mercato" di cui tanto si parla in questo periodo, e che dopo il flop con il Valencia sembrano quantomeno necessari per evitare che del controproducente imbarazzo precampionato possa trasformarsi in un preoccupante dramma stagionale. La Roma vista adesso, infatti, sembra un cantiere aperto, la cui produzione risulta ancora grossolana, grezza.
Perché se da un lato è da apprezzare la voglia e l'impegno proposti singolarmente soprattutto dai neo acquisti - con Bojan e Josè Angel in primis, dinamici e concentrati, e poco importa dell'errore dell'asturiano: capita - dall'altra si è intuito in maniera lampante che questa Roma ancora non è pronta. Sia fisicamente che costituzionalmente: c'è bisogno, dunque, di ulteriori forze.
Soprattutto in retroguardia, dove c'è necessità di maggiore robustezza. L'arrivo di Heinze, ovviamente, è da considerarsi in maniera più che positiva, sia per l'esperienza che per la grinta che l'ex centrale di Real Madrid e Manchester United è capace di riversare sul terreno di gioco. Però non basta: non si risolvono i problemi di una retroguardia - disordinata e malconcia - con un solo innesto. Dunque, doveroso guardarsi attorno in cerca di un altro rinforzo, e stando alle ultime indiscrezioni, sembra che si stia per chiudere per Simon Kjaer: trovato l'accordo col giocatore (1.5 milioni) va raggiunta l'intesa con il Wolfsburg (a 10 milioni si chiuderebbe, ma Sabatini spinge per averlo in prestito).
Questione terzino destro: altra gatta da pelare. Nonostante il placet di Luis Enrique, Cicinho continua a non convincere a dovere. E il fatto che le alternative al terzino brasiliano siano Cassetti e Rosi lascia intendere che un'operazione di mercato in tal senso sarebbe più che opportuna. Certo, c'è Loic Nego: ma il giovane terzino francese è un talento da coltivare, da far crescere. Fra almeno un paio d'anni, se confermerà le qualità che adesso risultano ampie e incoraggianti in maniera esclusivamente potenziale, potrà ritenersi un rinforzo adeguato. Ora come ora, però, sulla destra c'è carenza, e ciò che ne risulta è un gioco, da quella parte, praticamente assente.
Infine, centrocampo e attacco. Un giocatore per ruolo arriverà per certo: bisognerà capirne il calibro. I nomi che circolano sono incoraggianti: Lucho Gonzales è il principale indiziato per il reparto mediano, con le alternative Fernando (difficile) e Guarin (improbabile) del Porto. In avanti, è ormai diventato un tormentone il "duello" tra Nilmar e Osvaldo. Entrambi onorati di essere stati accostati alla Roma; il primo, però, piuttosto lontano. Per il secondo, invece, dalla Spagna assicurano: è fatta. Se così dovesse essere, sia per la dirigenza giallorossa che per l'attaccante ex Fiorentina e Bologna - club con cui non ha convinto appieno in passato - si tratterebbe di una scommessa. Da vincere, categoricamente.