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Mohamed Salah, il nuovo irrinunciabile di Rudi Garcia

di Gabriele Chiocchio

L’unico elemento dell’attacco risparmiato dal turnover di Garcia nella gara di ieri è stato Mohamed Salah, il più utilizzato tra gli esterni offensivi e secondo tra gli attaccanti, dietro solamente a Edin Dzeko. L’egiziano, che ha fatto parte del tridente insieme a Francesco Totti e Juan Manuel Iturbe, ha fino adesso mostrato due facce nel suo modo di giocare: in alcuni casi, come ad esempio contro la Juventus, l’ex fiorentino ha lavorato molto per i compagni, partendo spalle alla porta e difendendo palla grazie ai suoi dribbling e alla sua tecnica individuale, pulendo i possessi offensivi e facendo salire i compagni; in altri, come nel match di Champions League, ha cercato di utilizzare gli spazi, correndo senza palla e cercando di capitalizzare gli assist di Dzeko. Contro il Sassuolo, si è vista questa seconda versione di Salah, complice anche una presenza di Francesco Totti che sarebbe stato delittuoso non sfruttare in questo modo; i lanci a memoria del Capitano non sono stati però gli unici inneschi per il numero 11, che ha potuto far tesoro addirittura di palloni provenienti dalle retrovie, aprendo il gas e superando in velocità il diretto avversario di turno, spesso materializzatosi in Acerbi. Tanta corsa significa però meno lucidità e freddezza davanti alla porta, con diversi gol divorati davanti a Consigli e la sua ombra sempre più simile a quella di un Gervinho mancino. Lo splendido gol di inizio ripresa ha però confermato come la Roma abbia acquisito un calciatore di qualità superiore, veloce e tecnico allo stesso tempo e adattabile a più funzioni nel reparto offensivo: esterno a piede invertito, velocista e seconda punta accanto a Dzeko. Spetta solo a Garcia scegliere come impiegare il suo nuovo irrinunciabile.


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