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Per un Doni in crisi, c'è un Julio Sergio ormai recuperato. Nuovo ribaltone in vista?

di Gianluca Ricci

"Come portiere ho scelto Doni e sarà lui il titolare sino a fine stagione". Suonavano più o meno cosìi proclami di Vincenzo Montella alla vigilia del recupero di Bologna, partita d'esordio dell'ex Aeroplanino sulla panchina della Roma. Ma nel calcio non c'è nulla di scontato, men che meno nei dintorni di Trigoria, e non si puó escludere un nuovo ribaltone tra i pali giallorossi. Per un Doni che convince sempre meno, in evidente difficoltà da qualche settimana, c'è un Julio Sergio in ripresa dopo la distorsione alla caviglia destra occorsogli il 7 marzo nella rifinitura della trasferta di Donetsk. Da ieri l'estremo difensore di Ribeirao Preto ha ripreso a lavorare sul campo, questa mattina si è addirittura allenato a pieno regime agli ordini del preparatore Guido Nanni. Parate tra i pali, uscite al limite dell'area piccola e lavoro atletico. Sull'infortunio occorso al numero 27 brasiliano, da un mese e mezzo a questa parte, si è scritto e detto tutto e il contrario di tutto. Problema reale o malanno diplomatico perché deluso e amareggiato delle scelte montelliane? Vogliamo credere alla prima delle due ipotesi, se non altro per la serietà e la professionalità che hanno contraddistinto Bertagnoli sin dal suo primo giorno romanista. Uno che non si è lamentato quando è stato costretto ad andare in tribuna (la famosa storia del "terzo portiere più forte del mondo" per dirla alla Spalletti), né ha fatto troppo rumore quando si è guadagnato con pieno merito i galloni del titolare. Doni è irriconoscibile, neanche lontano parente del portiere che ha conteso la leadership della Selecao a Julio Cesar sino all'ultimo Mondiale. Le sue quotazioni sono spaventosamente in calo e, se ormai quasi tutti gli obiettivi stagionali della Roma sono svaniti (ci vorrebbe un miracolo a S. Siro in Coppa Italia), bisogna salvare la faccia. O almeno far sì che la piazza, la tifoseria non si senta presa in giro, costretta com'è ad assistere ancora alle prestazioni sconcertanti del sonnacchioso Donieber. Julio Sergio ha recuperato e muore dalla voglia di tornare nella mischia da protagonista di primo piano. Che se ne sia reso conto, proclami di due mesi fa a parte, anche mister Montella?


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