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Pjanic, il lampo che ha acceso il derby della Roma

di Claudio Lollobrigida

Grazie al derby vinto lunedì, che ha consegnato alla Roma l'accesso diretto alla prossima Champions League, la squadra di Garcia si è riscattata almeno in parte agli occhi dei tifosi dopo una stagione che ha visto più bassi che alti. La vittoria contro i biancocelesti assume un sapore ancor più particolare se si pensa che a rompere gli equilibri del match è stato uno dei giocatori messi maggiormente sotto esame quest'anno, vale a dire Miralem Pjanic.

La principale critica che in tanti gli hanno mosso è di non aver inciso spesso secondo quelli che sono i suoi grandissimi mezzi tecnici: in molte occasioni ci siamo trovati ad analizzare come il bosniaco si fosse limitato a fare il compitino, rimanendo sulle sue senza regalare acuti per innalzare il livello della squadra. Ma contro la Lazio, in quella che era ormai diventata la partita più importante dell'anno, Pjanic è finalmente salito in cattedra, cambiando radicalmente il volto del match dall'esatto momento del suo ingresso in campo al minuto 68. Sistemato da Garcia come trequartista dietro le due punte, il Piccolo Principe è subito entrato al centro della manovra romanista, conducendo più di una volta il contropiede per innescare i compagni alla ricerca del gol. Il primo assist per Florenzi, autentica perla, non si è trasformato in rete solo per un disperato intervento avversario ma, al secondo tentativo, Pjanic ha pennellato un perfetto cross sulla testa di Yanga-Mbiwa per il definitivo 2-1.

Chissà come sarebbe stata la stagione dell'ex Lione senza quel fastidioso problema al tendine che ne ha per forza di cose limitato il rendimento, ma fare riferimento al passato conta ormai poco. Pjanic ha saputo finalmente prendersi la Roma, uscendo da quella eclissi che a un certo punto sembrava averne oscurato definitivamente la stella. Ma la classe, così come la luce, non può rimanere nascosta per troppo tempo.


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