Questa sera c'è Roma-Milan: quale futuro per Garcia e Mihajlovic?
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Rossi Mercanti
Oggi andrà in scena allo stadio Olimpico il big match Roma-Milan, che chiuderà il girone d’andata di entrambe le compagini. Per come arrivano le due squadre alla partita, più che di big, potremo parlare di uno small match. Infatti, sia Roma che Milan stanno deludendo le aspettative di inizio stagione e, inesorabilmente, le voci di un esonero dei loro tecnici, ovvero Garcia e Mihajlovic, si fanno sempre più insistenti.
Al termine della scorsa stagione, nella famosa conferenza prima del match contro il Palermo, Garcia aveva sottolineato che il gap con la Juventus era destinato ad aumentare e che la Roma, prima di comprare, avrebbe dovuto necessariamente vendere. Parole che non sono piaciute alla dirigenza, in primis a mister Pallotta, il quale ha deciso comunque di continuare con il tecnico francese. Dopo un inizio altalenante, con i pareggi contro Hellas Verona e Sassuolo e la sconfitta di Sampdoria, ma con in mezzo la meritata e convincente vittoria sulla Juventus e il pari contro il Barcellona, i giallorossi hanno inanellato una serie di 6 vittorie nelle successive 7 partite di campionato, che l’avevano portata anche in testa alla classifica. Dopo la sosta di novembre, la Roma non è stata più la stessa e Garcia non è riuscito a dare la scossa ai suoi, che hanno terminato l’anno solare 2015 con l’unica vittoria conseguita il 20 dicembre contro il pericolante Genoa, pochi giorni dopo essere stati eliminati clamorosamente dallo Spezia in Coppa Italia e qualche settimana dopo la debacle del Camp Nou.
In tutto questo periodo, le voci di un esonero di Garcia sono aumentate e hanno rischiato di concretizzarsi dopo la partita contro lo Spezia, con l’ombra del ritorno di Luciano Spalletti, il quale avrebbe anche messo da parte un’offerta dalla Cina pur di aspettare la Roma. Durante le festività natalizie, nonostante il 2-0 sul Genoa e l’abbraccio ricevuto dai suoi giocatori, Garcia ha rischiato seriamente di dire addio alla panchina giallorossa. Si è scritto che Pallotta sia stato a favore di un cambio di guida tecnica, al contrario di Baldissoni e Sabatini, i quali avrebbero spinto per continuare con il francese. Passano i giorni e di decisioni non se ne prendono e il 29 dicembre Garcia riprende regolarmente il suo lavoro a Trigoria, lasciando intendere di aver scampato il pericolo esonero. Il pareggio conseguito ieri contro il Chievo Verona, però, rimette immediatamente in bilico il suo futuro, che questa volta potrebbe realmente decidersi in base al risultato del match di sabato.
A Milano sponda rossonera, Mihajlovic non se la passa di certo meglio del suo collega francese. È vero che la rosa di Garcia è stata costruita per vincere lo scudetto e al momento non è nemmeno nelle prime tre posizioni, ma i tanti investimenti effettuati in estate dal presidente Berlusconi hanno fruttato al momento solo 28 punti al Milan, 5 in meno dei prossimi avversari giallorossi, che rispetto a un anno fa hanno ben 7 punti di ritardo. La colpa che viene spesso imputata a Mihajlovic in questa prima parte della stagione è il fatto di non aver dato un’idea di gioco al suo Milan e ciò lo si è evinto dai tanti cambi di modulo adottati in queste prime 18 partite. Inoltre, a differenza almeno di quanto fatto vedere dalla Roma, il Milan ha dimostrato di avere molte difficoltà non solo contro le piccole (vedi i pareggi contro Hellas Verona o Carpi o l’ultimo ko contro il Bologna), ma soprattutto con le cosiddette grandi e le sconfitte rimediate contro Fiorentina, Inter, Napoli e Juventus (con la sola vittoria di Roma contro la Lazio) lo dimostrano. A differenza di Garcia, però, Mihajlovic può aggrapparsi alla Coppa Italia, e il calendario in discesa sino alla finale (Carpi ai quarti e una tra Spezia o Alessandria in semifinale), potrebbe salvarlo dall'essere allontanato da Milanello.
Il 2016, dunque, non è iniziano affatto bene per il duo Garcia-Mihajlovic, il cui futuro sembra ogni giorno sempre più appeso a un filo. Sabato sera le loro compagini si affrontano e la domanda sorge spontanea: chi uscirà sconfitto dall’incontro, dirà addio alla propria panchina? E se finisse in parità, quali sarebbero le conseguenze?