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Reja al sesto derby romano della carriera: analisi, statistiche e precedenti

di Simone Francioli

Dopo l’ennesima perfomance sottotono collezionata dagli uomini di Luis Enrique fuori dalle mura amiche, la Roma cerca il riscatto nel derby numero 166 della storia (135° in campionato), affrontando la Lazio di Edoardo Reja, in ripresa dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano dell’Atletico Madrid. Evitato il pericolo dimissioni, il tecnico di Lucinico è intenzionato a raccogliere punti preziosi per il conseguimento del posto Champions, attualmente in disputa con l’Udinese di Guidolin. Con questo obiettivo, Reja tenterà di portare a casa il secondo trionfo personale ai danni dei giallorossi, battuti per la prima volta in carriera nella stracittadina di 4 mesi or sono dopo quattordici tentativi. Di seguito dati, analisi e statistiche sulla Lazio e sull’allenatore friulano:

Palmarès: 3 campionati (Brescia 1996/1997 Serie B, Vicenza 1999/2000 Serie B, 2005/2006 Napoli Serie C1); 5 Promozioni (Brescia 1996/1997 dalla B alla A, Vicenza 1999/2000 dalla B alla A, Cagliari 2003/2004 dalla B alla A, Napoli 2005/2007 dalla C1 alla A).

Bilancio generale contro la Roma: 1 vittoria, 2 pareggi, 11 sconfitte. Dieci goals realizzati e trentatre subiti (tra Vicenza, Napoli e Lazio).

I precedenti: Si inizia dalla stagione 1998/1999, quando il 23 maggio 1999 il suo Vicenza fu sconfitto in Veneto dalla Roma di Zeman per 1-4 (marcature di Delvecchio, Gautieri, Paulo Sérgio e Fábio Júnior ). Alla guida dei biancorossi perderà anche i due successivi incontri, risalenti all’annata 2000/2001 (3-1 all’Olimpico, 0-2 al “Romeo Menti”), per poi tornare a sfidare i giallorossi sulla panchina del Napoli  ben cinque anni dopo, nel dicembre 2005. Al “San Paolo” di Napoli, nella gara valevole per gli ottavi di Coppa Italia, i capitolini vincono con risultato finale di 0-3 grazie alle segnature di Okaka, Aquilani e Nonda. Con i partenopei saranno sei gli incroci totali: due pareggi (tra cui il 4-4 dell’ottobre 2007) e quattro sconfitte il computo definitivo. Infine la parabola con la Lazio: quattro derby persi consecutivamente (tre in campionato e uno in Coppa Italia) e prima affermazione assoluta raccolta in questa stagione.

Reja, Roma e Luis Enrique: contro i capitolini la peggior sconfitta interna della carriera in Serie A (Vicenza-Roma 1-4 del 23 maggio 1999, medesimo risultato di Vicenza-Lazio del 10 dicembre 2000). Nel match d’andata, Reja elogiò Luis Enrique alla fine della partita: “Chi ha classe lo si vede negli atteggiamenti e tal proposito vorrei sottolineare la signorilità di Luis Enrique e gli auguro di diventare un ottimo tecnico, visto che è solamente agli inizi. A fine match sono andato a salutarlo e gli ho fatto i complimenti. Gli ho detto di rimanere convinto delle proprie idee e di andare avanti per la sua strada, anche se viviamo in una piazza difficile”.

La Tattica: Ben sette gli scacchieri tattici impiegati da Reja in questa stagione, con quattro cambiamenti avvenuti solamente nel mese di febbraio (4-4-1-1, 4-4-2, 3-4-1-2 e 4-2-3-1). Il tecnico biancoceleste sembra intenzionato a riproporre sul terreno di gioco proprio quest’ultima soluzione, risultata vincente nella vittoria casalinga ai danni della Fiorentina e che ha visto in grande spolvero due dei grandi artefici del successo laziale: Miroslav Klose (autore di 12 realizzazioni e 5 assists, in entrambi i dati è il migliore dei suoi) e Hernanes, che segue subito dopo grazie alle 7 marcature e i 2 assists collezionati. Mancherà altresì la terza arma principale del team guidato da Reja: Senad Lulić. Il bosniaco, arrivato nella Capitale con qualche perplessità, è diventato ben presto un idolo del tifo biancoceleste, per via del suo grande impegno e capacità di sacrificio per la squadra. Di fatto sinora, dopo Klose, è stato il più consistente calciatore della Lazio, importante inoltre anche in zona goal (4 reti e 2 assists all’attivo).
I mancati recuperi di Radu e Konko chiudono ogni possibilità di scelta per quel che concerne la difesa; la linea a quattro sarà composta con il duo centrale formato da André Dias (3° difensore della Serie A per numero di duelli aerei vinti, preceduto solo da Natali e Chiellini) e Biava, mentre sulle corsie esterne dovrebbero giostrare Garrido a sinistra e Scaloni sull’out di destra.
La mediana, salvo particolari decisioni, è praticamente decisa: il rientrante Matuzalém dovrebbe affiancare l’argentino Ledesma, anima e fulcro del gioco laziale. Dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni biancocelesti, vista la sua abilità e precisione sia nel tocco breve che nella lunga gittata. Spetta a lui quindi il compito di abbassarsi verso la difesa e iniziare l’impostazione della trama laziale. Le tre mezze punte, che in fase di non possesso palla scalano in mediana andando a formare un 4-5-1 più compatto, saranno Mauri, Hernanes e González: i primi due si troverebbero meglio da trequartisti puri, ma sono stati in grado di adattarsi alle esigenze richieste da Reja, con il brasiliano che ormai riesce a risultare decisivo anche partendo largo. L’uruguaiano invece è dotato indubbiamente di meno tecnica, ma ha tra le sue caratteristiche grande dinamismo e spirito di sacrificio: dovrà aiutare in copertura e accorciare molto, considerando soprattutto i continui tentativi della Roma di allargare il gioco sulle fasce.
L’unica punta è la stella e unico grande risolutore dell’undici di Reja: Klose. Il tedesco, dopo le ultime stagioni in Bundesliga giocate non troppo brillantemente, è tornato ad esprimersi ai massimi livelli nel campionato italiano e la linea arretrata giallorossa dovrà cercare di non lasciargli troppo spazio, tenendo in mente che l’ex Bayern Monaco è munito di un’ottima progressione palla al piede, oltre che di una notevole capacità di smarcamento sia nel breve che nell’uno contro uno in velocità (con 41 dribblings effettuati con successo è il migliore della Lazio).
Due le possibili alternative al 4-2-3-1: il modulo ad albero di Natale, 4-3-2-1, che vedrebbe in primis González scalare sulla linea dei centrocampisti e, in seconda battuta, maggior liberta d’azione per Hernanes e Mauri, che a quel punto sarebbero schierati più vicino a Klose in una posizione a loro maggiormente congeniale. La vera sorpresa invece sarebbe l’utilizzo del rombo: Reja, conoscendo le difficoltà difensive della Roma nei contropiedi, potrebbe optare per l’inserimento dal primo minuto del neo arrivato Alfaro in coppia con Klose. L’uruguaiano offrirebbe più velocità e imprevedibilità in quest’ottica, ma a quel punto uno tra Mauri e Hernanes dovrebbe partire dalla panchina. Resta tuttavia un’evenienza da non escludere, seppur improbabile.

Dati rilevanti Lazio:
- Squadra della Serie A con maggior percentuale di tiri tentati dalla zona centrale del campo (69%).
- In undici occasioni ha tenuto la propria porta inviolata: meglio solamente Milan e Juventus (12).
- Nelle dieci partite in cui ha subito gol per prima, ha rimontato con successo in cinque circostanze (contro Fiorentina, Roma, Lecce e due volte con il Cesena): è il miglior dato del campionato. La Roma, viceversa, è una delle cinque squadre a non essere mai riuscita a portare a casa i tre punti dopo essere passata in svantaggio (due pareggi e otto sconfitte). Parma e Cesena le uniche ad aver fatto peggio.
- Dodici le marcature realizzate nell’ultimo quarto d’ora (30% del totale): solo il Novara ne ha segnati di più in questo arco di tempo  (13).

Goleador Lazio vs Roma:
Rocchi 5
Hernanes 2
Ledesma 2
Klose 2 (uno con la casacca del Bayern Monaco)
Biava 2 (con Genoa e Palermo)
Brocchi 1 (Milan)

Goleador Roma vs Lazio:
Totti 8 (primo assoluto in Lazio-Roma 3-3 del 29 novembre 1998)
Taddei 5 (tre con il Siena)
Simplício 2 (uno tra le fila del Palermo)
De Rossi 1
Osvaldo  1
Cassetti 1

REJA IN CONFERENZA - "La Roma è una squadra che ha una filosofia diversa dalle altre. Hanno un calcio frizzante con esterni che salgono e centrocampisti che si inseriscono. Hanno un tecnico che sta cercando di portare un nuovo stile di gioco in una squadra giovane e tecnica. Non posso che parlare in termini positivi del loro organico. Domani avranno giocatori determinati e esperti come Totti e De Rossi che possono far crescere i loro giovani. I giallorossi non hanno punti deboli ma bisogna sfruttare gli spazi che ti lasciano. Dobbiamo affrontarli con grande intensità, aggredirli e cercare di non farli avvicinare alla nostra porta".

 


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