Roma corsara ma troppo sprecona, tre punti d'oro a Udine
Con la consueta fatica che l’accompagna ormai da diverso tempo, la Roma espugna Udine e si mantiene sulla scia della Juventus. Nonostante fino all’ultimo sembrava dovesse essere Destro a occupare il centro dell’attacco romanista, Garcia sceglie ancora Totti per innescare le frecce Ljajic e Iturbe. Dal 1’ anche Kevin Strootman che, con la convincente prestazione sfoderata, sembra sempre più sulla via del recupero.
La Roma si posiziona da subito in pianta stabile nella metà campo dell’Udinese, riuscendo anche a controllare agevolmente le sortite avversarie. Pressione che porta al gol di Astori al 17’: punizione dalla trequarti pennellata da Pjanic, stacco dell’ex Cagliari e palla che batte prima sulla traversa, poi a terra andando a morire tra le braccia di Karnezis. Tutta la Roma chiede il gol, inizialmente non concesso dall’addizionale di porta, ma assegnato dopo alcuni secondi dall’arbitro Guida. 1-0 quindi degli ospiti, tra le proteste del Friuli.
Come troppo spesso le accade, la compagine di Garcia non cerca però con convinzione il raddoppio, rallentando la manovra e dando adito alle iniziative dell’Udinese, che sfiora il pareggio con una grande giocata di Di Natale, il cui cross non viene sfruttato da ben due compagni soli davanti a De Sanctis. Anche Totti e compagni non sono da meno in quanto a pca precisione, rei di non aver adeguatamente trasformato almeno altre due limpide occasioni tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo.
Nella ripresa la spinta della squadra di casa raggiunge l’apice, con De Rossi, De Sanctis e Astori fondamentali nella conservazione del vantaggio. Dal canto suo, gli ospiti hanno almeno altre tre clamorose occasioni per mettere la parola fine sull’incontro: con Iturbe e Pjanic nella stessa azione, poi con Emanuelson e Florenzi solissimi davanti a Karnezis. Letteralmente miracolosi – soprattutto sugli ultimi due – gli interventi dell’estremo difensore greco, che tiene a galla i suoi fino all’ultimo.