Roma-Sassuolo 2-2 - Top & Flop
Fonte: Luca d'Alessandro
TOP
ADEM LJAJIC – Sesto gol per il serbo che diventa sempre più capocannoniere della squadra in campionato e uomo chiave dell’attacco giallorosso. Già nel primo tempo è uno dei pochi a essere pericoloso con due belle conclusioni respinte da Consigli e sulla linea da un difensore del Sassuolo. In dieci contro undici si prende la squadra sulle spalle trasformando con freddezza il rigore che accorcia le distanze e, dopo aver seminato il panico sulla fascia sinistra e servito a centro area a Nainggolan che sbaglia, la sua miglior giocata, realizza il gol che consente alla Roma di limitare i danni, portando a casa almeno un punto.
IL SALVATAGGIO IN SCIVOLATA DI CHOLEVAS – Minuto quaranta del primo tempo. Il Sassuolo è sopra di due gol, la Roma è tutta sbilanciata in avanti alla ricerca della rete che riaprirebbe la partita. La squadra di Di Francesco parte in contropiede in superiorità numerica, cross rasoterra che taglia l’intera area di rigore, il pallone è pronto a esser depositato in fondo alla rete da Zaza o Berardi, ma un intervento imperioso di Cholevas in tackle scivolato evita il tracollo.
LA PARATA A MANO APERTA SU BERARDI – Vedi sopra, stessa dinamica, il Sassuolo in contropiede, giro palla da sinistra a destra, Zaza di tacco serve Berardi che di prima la piazza di sinistro sul palo lungo, ma De Sanctis riscatta in qualche modo il suo gravissimo errore sul gol di Zaza, con una parata miracolosa che mantiene il risultato sullo 0-2.
LA VALUTAZIONE ARBITRALE DEGLI EPISODI CHIAVE – La Roma in questa occasione è stata fortunata nella valutazione dell’arbitro Irrati in occasione dei due gol: Il tocco di mano di Vrsaljko che ha portato al calcio di rigore trasformato da Ljajic; lo stop di Destro, anche qui il pallone sbatte sulla mano e la posizione di fuorigioco di Florenzi non rilevata, sul gol del pareggio romanista.
IL SALUTO A LEANDRO CASTAN – Extra campo la cosa più bella della serata è stata quando, al momento della lettura delle formazioni, è stato chiamato, come se scendesse in campo insieme ai compagni, a gran voce il nome di Leandro Castan.
FLOP
RUDI GARCIA – “La gara più importante è sempre la prossima”. Questo è il dictact che il mister professa in ogni conferenza prima di ogni doppio impegno Serie A-Champions League. In campo però, come accaduto contro il Sassuolo schiera una formazione senza tutti i giocatori chiave, Maicon, Nainggolan, Keita, Totti, Gervinho, dal primo minuto, specie dopo che, grazie al pareggio della Juventus a Firenze, con una vittoria avresti potuto rifarti sotto a -1 in classifica. Il risultato è la rincorsa a un pareggio strappato all’ultimo minuto e un’occasione sprecata. A complicare il tutto la scelta di ripresentare in campo nel secondo tempo De Rossi e Pjanic, già ammoniti, invece di riprendere il match con Keita.
ATTEGGIAMENTO DELLA SQUADRA – Le scelte del mister non giustificano l’atteggiamento di una squadra che dopo l’errore di De Sanctis ha avuto un blackout psicologico, che ha portato al raddoppio immediato, ancora con Zaza. Sotto di due gol in fase offensiva la Roma andava avanti quasi per inerzia, attraverso soluzioni individuali e in più di un’occasione l’azione dei giallorossi, una volta che la palla era arrivata a De Rossi, il capitano della Roma si ritrovava completamente da solo con tutti i compagni schiacciati al limite dell’area di rigore del Sassuolo.
MORGAN DE SANCTIS – Il primo gol di Zaza è qualcosa da mandare direttamente alla rubrica “I Gollonzi” di Mai Dire Gol. Un errore che da un portiere esperto come quello romanista, fresco di rinnovo contrattuale, non se lo aspetta nessuno. Si riscatta in parte su Berardi, ma ormai la frittata è fatta.
DANIELE DE ROSSI – Nell’azione che ha portato alla sua espulsione si può rivedere la Roma di questa sera. Prima passa il pallone in una zona di campo dove non c’è nessuno, subito dopo perde un pallone sulla linea di metà campo per una leggerezza sul pressing avversario e per fermare il contropiede del Sassuolo commette il fallo che gli vale il secondo cartellino giallo, quindi l’espulsione.