Roma, tanti nomi per l'allenatore del futuro
Mentre si attendono risvolti decisivi per la questione societaria, si va infittendo la lista di nomi dei possibili allenatori che potrebbero sedere sulla panchina giallorossa il prossimo anno. Vocegiallorossa.it ha analizzato le ipotesi più discusse negli ultimi mesi.
CARLO ANCELOTTI – Quello del tecnico di Reggiolo è di certo il nome più gettonato da parte di tifoseria e addetti ai lavori. Ha sempre dichiarato di voler allenare la Roma, anche se recentemente ha più volte nicchiato riguardo al suo futuro prossimo. Il fallimento di tutti gli obiettivi stagionali potrebbe essere tuttavia una valida motivazione per spingerlo lontano dalla panchina del Chelsea e Abramovich pare esserne sempre più convinto. E’ sicuramente un ottimo gestore di gruppi formati da grandi campioni e un ottimo tecnico dal punto di vista del gioco, che richiama la “ragnatela” della Roma di Liedholm, ma proprio questo tipo di calcio potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: senza un uomo che possa cambiare marcia come il Kakà del Milan, la manovra potrebbe risultare sterile.
GIAN PIERO GASPERINI – Sicuramente di più basso cabotaggio è il nome di Gian Piero Gasperini, tecnico che sedendosi sulla panchina della Roma, farebbe sicuramente un salto di qualità, ma non lo farebbe fare alla squadra. Inizia la sua carriera da allenatore nelle giovanili della Juventus, esordendo poi su una panchina professionistica a Crotone, dove ottiene due promozioni dalla C1 alla B, intervallate dalla retrocessione nella terza serie del 2006. Sale però alla ribalta passando al Genoa, che riporta in Serie A dopo dodici anni e con il quale sfiora nel 2009 la qualificazione ai playoff della Champions League, sfuggita solo per gli scontri diretti sfavorevoli con la Fiorentina. Proprio a Genova, il tecnico di Grugliasco si fa notare per lo spettacolare gioco della squadra rossoblu, a volte addirittura paragonata (anche se con un po’ di coraggio) al Barcellona di Guardiola, basato su un 3-4-3 offensivo ma allo stesso tempo equilibrato, finché reggono organizzazione e tenuta atletica. Proprio l’assenza di questi due elementi (e di Diego Milito e Thiago Motta, autentici trascinatori passati però all’Inter) hanno fatto sì che il Genoa tornasse nell’anonimato a causa delle molte reti subite e che Gasperini venisse esonerato dopo la sconfitta di Palermo nella stagione in corso. Tutto ciò, sommato alla sua inesperienza in campo europeo e nella gestione di un gruppo di campioni, potrebbe dunque portare la nuova gestione a spostare il mirino su altri tecnici più esperti ad alti livelli.
JOSEP GUARDIOLA – Per alcuni è un sogno che potrebbe diventare realtà: l’allenatore di una delle più forti squadre (se non la più forte) di sempre, l’uomo del triplete, seduto sulla panchina della Roma. Le possibilità che questo accada sono poche, ma non nulle. Questo perché Guardiola, seppur passato solo per pochi mesi in maglia giallorossa, è rimasto colpito dall’ambiente romano, e soprattutto perché è molto amico di Franco Baldini, probabile nuovo importante innesto dell’organigramma giallorosso. Rimane però difficile pensare che l’allenatore della squadra più forte del mondo possa rimettersi totalmente in gioco, seppur con un progetto ambizioso come quello americano. Inoltre, possono sorgere dei dubbi sulla reale incidenza del suo operato nella perfetta macchina blaugrana, costruita su fondamenta ben più salde di un “semplice” allenatore.
VINCENZO MONTELLA – Scommessa o ripiego? Questo è il dubbio che avrebbe ogni tifoso giallorosso in caso di una (clamorosa) riconferma dell’attuale allenatore. L’aeroplanino, in questi quasi due mesi di permanenza in panchina, ha sicuramente dimostrato di essere un allenatore vero e non solo un palliativo in attesa di tempi migliori. Bisogna però riconoscere che il tecnico si è semplicemente limitato a riportare nella squadra una situazione tattica conosciuta sin dai tempi di Spalletti, dopo i problemi evidenziati durante la precedente gestione. Il dubbio verte, dunque, sulle sue reali capacità di ricominciare da zero e sulla possibilità da parte della nuova gestione di rischiare: un successo sarebbe vantaggioso sia per Montella che per la Roma, un fallimento significherebbe un’altra stagione persa.
ANDRE’ VILLAS BOAS – Se l’Inter ha vinto tutto con lo Special One in panchina, la Roma potrebbe aspirare a farlo con lo Special Two, com’è stato soprannominato l’ex-secondo di Josè Mourinho. Attuale allenatore del Porto, ha portato la squadra lusitana a conquistare il titolo della Superliga con ben cinque turni d’anticipo rispetto alla fine del campionato, vincendo tutte le gare disputate tranne due, pareggiate, e qualificandosi per le semifinali di Europa League. Il suo è un calcio moderno e vario: la base è un 4-3-3, ma il vero perno è l’uomo davanti alla difesa, che permette ai giocatori avanzati di scambiarsi ripetutamente le posizioni ed attuare continue triangolazioni palla a terra. Un connubio perfetto tra freschezza giovanile (è un classe ’77, addirittura undici mesi più giovane di Totti) ed ambizione, una scelta “alla Baldini” che potrebbe portare sia lui che la Roma ad una progressiva crescita. Ovviamente la società giallorossa non è l’unica pretendente del tecnico portoghese, che interessa anche a Chelsea, Juventus e soprattutto Liverpool. Sarà necessario un progetto con i fiocchi per convincerlo ad abbandonare la sua patria e l’avventura in Champions League col suo Porto e tentare l’avventura italiana, al pari del suo mentore.
GLI ALTRI – Sono stati fatti in questo periodo altri nomi, che per vari motivi possono essere considerati poco probabili come potenziali nuovi allenatori della Roma. Uno di questi è quello di Walter Mazzarri, artefice del miracolo-Napoli di questa stagione, dopo averne compiuto un altro a Reggio Calabria nel 2006/2007, quando salvò una Reggina che partiva con 15 punti di penalizzazione, poi ridotti a 11, per i fatti di Calciopoli. E’ però improbabile che il tecnico di San Vincenzo, già accostato alla Roma dopo l’addio di Spalletti, possa approdare nella Capitale nella prossima stagione: il progetto del Napoli è nel pieno del suo svolgimento e De Laurentiis non ha alcuna intenzione di fermarlo. Una vera e propria boutade è invece quella legata a Josè Mourinho. Le voci messe in giro su un suo possibile arrivo sono ai limiti dell’incredibile: lo Special One, oltre ad essere il tecnico più pagato del mondo, pretende una squadra composta da undici campioni, cosa che la Roma al momento non può garantire, senza contare la possibile assenza dalla Champions League della squadra giallorossa nella prossima stagione. Quasi impossibili anche le piste olandesi: Louis Van Gaal, appena esonerato dal Bayern Monaco, non ha molto in simpatia il nostro calcio, mentre Guus Hiddink, molto gradito alla piazza per la sua capacità di fare grandi cose anche con scarso materiale umano a disposizione, è legato alla nazionale turca.