Sei finali, due sole vittorie: il decennio sfortunato della Roma in Tim Cup
Con la doppia vittoria nel doppio confronto con l'Inter (5-3 il risultato aggregato), la Roma andrà a giocarsi con la Lazio la settima finale di coppa Italia in dieci anni. I giallorossi avranno la possibilità di mettere in bacheca la decima coppa nazionale dopo le ultime due conquistate nel 2007 e nel 2008 con Spalletti in panchina.
La prima finale di questo decennio poco fortunato di Tim Cup, i giallorossi la giocarono con il Milan. C'era Capello in panchina, ma i giallorossi quell'anno non brillarono mai veramente e persero malamente all'Olimpico per 4-1 nella gara d'andata; a nulla valse il pareggio per 2-2 a San Siro con doppietta di Totti. Altra finale, quella del 2005, stavolta contro l'Inter, che schiacciò i giallorossi in casa (0-2, doppietta di Adriano) e al ritorno, a Milano, per 1-0. Era l'anno sciagurato del post Capello e dei 4 allenatori, ma grazie a quelle due gare i giallorossi giocarono la Coppa Uefa l'anno dopo. Passò un altro anno fu ancora Roma-Inter: stavolta all'Olimpico finì 1-1 (Cruz e Mancini), ma a San Siro la musica non cambiò e i nerazzurri, allenati da Mancini, ne fecero tre alla prima Roma di Spalletti.
Ma arriva il 2007 e stavolta per l'Inter non c'è niente da fare. La Roma della vittoria a Lione e dei quarti di Champions, travolge i nerazzurri per 6-2 in casa (Totti, De Rossi, Perrotta, Mancini e Panucci, doppietta), limitando i danni nella gara di ritorno perdendo 2-1. E' la prima vittoria di una coppa Italia dopo il 1991 quando i giallorossi batterono una Sampdoria fresca Campione d'Italia. L'anno dopo, sempre all'Olimpico nella prima finale unica, la Roma, dopo aver conteso lo scudetto fino all'ultimo ai nerazzurri, li batte ancora, stavolta per 2-1 con gol di Mexes e Perrotta, assicurandosi così la nona coppa Italia della storia, l'ultima di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma.
Quella del 5 maggio 2010, la finale dell'episodio Totti-Balotelli, è - forse - la più velenosa degli ultimi anni. Era l'anno del triplete nerazzuro, delle manette di Mourinho e di uno scudetto svanito dopo una rincorsa incredibile. La Roma di Ranieri, probabilmente, si presentò a quella partita scarica, stanca e arrabbiata: ci pensò Milito verso la fine del primo tempo a chiudere nel cassetto il sogno della decima coppa e della stella d'argento. Temporaneamente.