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Sei mesi cancellati in seicento secondi: il ritorno di Mattia Destro

di Gabriele Chiocchio

11 giugno 2013. Era questa la data dell'ultima partita ufficiale disputata da Mattia Destro, che non calcava un campo di una gara da professionista da quel Norvegia-Italia degli Europei Under 21, dopo la finale di Coppa Italia contro la Lazio giocata in condizioni precarie e una stagione condizionata dall'infortunio al ginocchio della semifinale di andata contro l'Inter. Infortunio che, da episodio di routine, è diventato un vero proprio incubo per lui e un mistero per i tifosi, che non sapevano quando avrebbero potuto rivedere in campo l'acquisto più oneroso del mercato 2012. Quasi sei mesi di preoccupazioni e dubbi volatilizzati in un minuto, anzi in due: il 57 e il 67 di Roma-Fiorentina, 

Poteva essere un ingresso standard, con la squadra alla ricerca di peso offensivo e Destro alla ricerca di minuti da mettere nelle gambe dopo il morbido match con la Primavera della scorsa settimana: era complicato pretendere granché da un giocatore fermo da sei mesi e nessuno avrebbe potuto osare critiche in caso di mancata incidenza, in un match comunque in bilico, di un giocatore che poco più di un'ora prima era nel Settore Famiglia a fare foto e autografi ai bambini. Ma che Destro nel match voglia incidere lo fa capire pochi istanti dopo essere tornato a calcare il prato dell'Olimpico per la prima volta dopo quel maledetto 26 maggio: il numero 22 prova a portarsi palla avanti con il tacco, se la allunga e poi prova a riconquistarla allungando il gambone davanti a un difensore viola. Tanta voglia, nessun timore e piede caldo. Anzi, caldissimo. Ci vogliono meno di 600 secondi per dimostrarlo, con l'assist di Gervinho scaraventato nella porta di Neto e quella corsa con spogliarello a buttare fuori tutta la frustrazione accumulata in mesi di lavoro lontano della squadra, per il delirio degli oltre 50mila dell'Olimpico. La ciliegina sulla torta è la grande lucidità con cui accetta placidamente di uscire al 90', con la squadra in dieci uomini, per dar spazio a Bradley tenendo in campo l'ivoriano, pronto a mangiarsi gli spazi in contropiede.

Doppia gioia dunque per la Roma, che trova tre punti fondamentali e mette nel caricatore una cartuccia di quelle pesanti, proprio nel momento in cui l'attacco cominciava a girare un po' a vuoto. Le bandierine degli stadi di Serie A sono avvertite.


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