Si parte col solito 4-2-3-1 poi Montella prova il 4-4-2. Nella ripresa ecco il tandem Totti-Borriello
Toglietemi tutto ma non il mio 4-2-3-1. Sembra ragionare così Montella, anche in occasione di questa sfida casalinga col Milan divenuta di fondamentale importanza per le residue speranze giallorosse di quarto posto. Dunque, dopo che in settimana si è a lungo fantasticato di un possibile 4-4-2 con Totti e Borriello contemporaneamente in campo, almeno ad inizio gara non sarà così. Il sistema di gioco resta quello di sempre, così come il Capitanissimo come centravanti di riferimento. Non poteva essere diversamente, non ce ne voglia l’ex milanista (che tra l’altro giocherà a Milano in Coppa Italia per la squalifica del numero 10), ma di un attaccante così e in uno stato di forma tanto straordinario non se ne può fare a meno. Poi Simplicio trequartista, Taddei e Vucinic esterni alti davanti alla diga mediana formata per l’occasione da Brighi vicino a Pizarro. Stessi interpreti delle ultime uscite in difesa: Doni in porta, Cassetti e Riise terzini, Juan e N. Burdisso centrali. Trascorso poi poco più di un quarto d’ora il mister romanista è costretto già a cambiare un uomo, perché Brighi va kappaò in un contrasto con Gattuso. Entra Rosi e cambia anche modulo: questa volta si passa al 4-4-2. Invariata la linea difensiva, a centrocampo si sistemano – da destra a sinistra – Rosi, Pizarro, F. Simplico e Taddei con Totti-Vucinic in attacco. Primo vero tentativo, seppur dovendo fare di necessità virtù, di affidarsi ad un assetto tattico diverso da quello abituale. In ogni caso senza successo, visto che – pur senza rischiare granché in fase difensiva – in attacco si vede poco o nulla. In sostanza, qualcosa di già tristemente noto nell’era Ranieri. Dopo 8’ della ripresa Vucinic lascia il campo tra i fischi, al suo posto Borriello che va a formare il tanto atteso tandem con Totti. Il nuovo entrato entra subito nel vivo della partita mostrando buoni numeri. Come quando, rubando palla sulla trequarti, serve Totti bravo a sua volta a lanciare Rosi, che però spreca. Poi però il numero 22 è colpevolmente fermo a 13’ dalla fine mentre Cassetti con un preciso lancio prova a mandarlo a tu per tu con Doni. Al 37’ l’ultimo cambio di Montella che, potendo contare su Menez in panchina, toglie l’esausto Rosi mandando in campo il baby Caprari. Ultimo tentativo di provare a sorprendere la capolista, senza comunque avere successo.