Si parte con Menez nel 4-2-3-1, poi il Profeta Montella inserisce Taddei e arriva la vittoria
Vincenzo Montella non è allenatore da bruschi cambiamenti di rotta all'ultimo momento. Quello che prova alla vigilia abitualmente mette in pratica in partita. Così è stato per la decisione di schierare Menez nell'undici di partenza del derby. In campo contemporaneamente con Totti e Vucinic, il francesino non è andato a formare un vero e proprio tridente ma è stato inserito nell'ormai consolidato 4-2-3-1. Punto di riferimento in attacco il Capitano, alle sue spalle Perrotta con Jeremy a destra e Vucinic a sinistra esterni alti. Con l'assetto tattico a loro più congeniale, i giallorossi hanno mostrato ampi sprazzi di gioco di eccellente livello, rendendosi pericolosi in attacco e senza rischiare granché in fase difensiva. In una prima metà gara giocata soprattutto a centrocampo, dove si è vista e si è sentita la superiorità di Pizarro, le migliori occasioni sono state proprio di marca romanista: in particolare la traversa colpita dal Peq dopo 4' e il tap in di Juan che a pochi minuti dal riposo avrebbe potuto regalare il vantaggio agli uomini di Montella. La manovra in attacco è più fluida rispetto alla gestione Ranieri, il gioco palla a terra si avvicina a quello dell'era Spalletti. Sebbene resti la cronica difficoltà a fare gol. Tre minuti prima dell'ora di gara, l'ex Aeroplanino sostituisce Menez con Taddei, che va a sistemarsi a destra al posto del 24enne di Longjumeau. Si ricostituisce in pratica l'intero fronte d'attacco della vittoria di Bologna e del pari casalingo col Parma. E come nella trasferta in terra felsinea non tarda ad arrivare il gol: in quest'occasione su calcio piazzato con la preziosa griffe del Capitano, che poi replica dal dischetto nel recupero. Vincenzo Montella lo aveva detto ieri, "si può vincere anche nel secondo tempo". Quasi il Profeta vero fosse lui...