Strootman: è solo l'inizio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Claudio Lollobrigida
Sono bastate appena quattro gare della nuova stagione per impedire ai tifosi romanisti di dormire sonni tranquilli: la squadra ancora non gira, latitano i risultati e pesa come un macigno l'eliminazione contro il Porto. Ma, a guardar bene, qualcosa che fa sorridere il mondo Roma e Spalletti c'è: sulla maglia il numero 6, il suo nome Kevin Strootman. I due anni di inferno, passati lontano dai campi, sembrano sempre più un pallido ricordo. Già da Pinzolo, nell'olandese è scattato qualcosa, era più affamato degli altri, il fisico rispondeva bene. E se n'è accorto anche Spalletti che, fin qui, lo ha mandato in campo in tutte e quattro le gare ufficiali della Roma. "Ma ce la farà?", si chiedono ancora in tanti. Le risposte, lui, le dà sul campo: quelle due maledette stagioni non sembrano neanche trascorse, l'olandese è ancora quell'elemento indispensabile e leader carismatico che era già stata colonna della prima spettacolare Roma di Garcia.
La posizione nei tre di centrocampo non è importante, Strootman fa tutto ciò che serve: aiuta De Rossi negli equilibri, ruba palla, avvia l'azione con qualità e - Cagliari-Roma docet - sa inserirsi coi giri giusti: al Sant'Elia è stato lui il più lesto di tutti a raccogliere l'ottima sponda di Dzeko e a scagliare con violenza nella porta di Storari palla e fantasmi del passato. Kevin quelli li sta demolendo uno dopo l'altro, ma il gol ritrovato - dopo 953 giorni! - è solo la punta dell'iceberg: anche nella débâcle nei preliminari di Champions League, Strootman è stato tra i più positivi, uno degli ultimi ad arrendersi. Sarebbe frettoloso considerare queste quattro partite e il gol di domenica un punto di arrivo, ma l'inizio della rinascita, questo sì, lo è eccome. E c'è da scommettere che sia soltanto l'inizio.