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Tanti i blackout della Roma, un problema da risolvere per Zeman

di Yuri Dell'Aquila

Le due reti in un minuto subite dalla Roma contro il Milan, lo scorso sabato, sembrano suonare come l'unico campanello di allarme all'interno di un meccanismo che ha iniziato ad ingranare. Cinque vittorie nelle ultime sei partite per la squadra capitolina, ma una sensazione di continua apprensione fino al fischio finale, causata dalle numerose rimonte subite in questa stagione, ben cinque. Anche l'allenatore giallorosso Zdenek Zeman, nella conferenza stampa postpartita, ha voluto rimarcare questo atteggiamento pericoloso della propria squadra, che tende a rilassarsi eccessivamente quando si trova in vantaggio: "Potevamo gestire di più la partita ma non ne siamo capaci. Delle gare col Bologna e Udinese in campo posso lamentarmi, della partita di Parma proprio no".

Chiaro il riferimento del tecnico boemo alla doppia sconfitta rimediata sul terreno amico dello Stadio Olimpico contro Bologna e Udinese, alla terza e alla nona giornata, quando la squadra capitolina, in vantaggio di due reti, si fece rimontare e poi superare dagli avversari. Emblematica a tal proposito la gara contro i felsinei, indirizzata da subito sui binari più consoni grazie alle reti di Lamela e Florenzi nei primi 15 minuti, prima del blackout finale punito da Diamanti e Gilardino per il 2-3 finale. Preziosi punti in classifica sfumati a traguardo quasi raggiunto, che potrebbero pesare enormemente nell'ambito di un campionato equilibrato come quello della stagione in corso.

Ugualmente interessante per approfondire questa questione, l'analisi delle partite giocate con Juventus e Genoa: contro i bianconeri campioni in carica, i calciatori giallorossi sbagliarono totalmente atteggiamento, trovandosi sotto di tre reti dopo appena 19' e senza riuscire a cambiare minimamente l'inerzia dell'incontro, vittime dello strapotere atletico dei rivali, mentre contro i rossoblu, nonostante il doppio svantaggio maturato nelle prime battute di gioco, Capitan Totti guidò i compagni alla rimonta, che si concretizzò nell'arco di un'ora per il definitivo 2-4. Meritano una menzione a parte le avverse condizioni metereologiche che condizionarono enormemente i match con Parma e Lazio. In entrambe le occasioni la Roma trovò la via del vantaggio con Lamela, prima di subire la sfuriata degli avversari che, in totale balìa dei giallorossi fino a quel momento, sfruttarono l'atavica difficoltà degli uomini di Zeman di giocare sul campo pesante per poter ribaltare la situazione, su un terreno di gioco ai limiti della praticabilità.

Alla luce di questa continua altalena di risultati si può parlare di un limite di tenuta mentale o fisico?

Un gioco dispendioso come quello zemaniano prevede fisiologicamente un calo nel corso del match, nonostante ciò non venga tollerato dall'allenatore giallorosso, che ha individuato nella non capacità di gestire il possesso palla il vero problema sul quale lavorare. Anche per questo motivo il centrocampo è stato costantemente rivoluzionato da agosto ad oggi, alla ricerca di un equilibrio tecnico tattico che potrebbe permettere qualche patema in meno in campo e sugli spalti.

 


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