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Terza peggiore difesa del campionato, occorre un'inversione rapida di rotta

di Alfredo Garofalo

A leggere i numeri, tanto cari a mister Zeman, continua ad essere la casella dei gol subiti quella deputata a mettere in luce i limiti della Roma costruita fin qui dal tecnico boemo. La fase difensiva si conferma il tallone d’Achille della compagine giallorossa che, anche ieri sera contro il Napoli, ha evidenziato tutte le sue lacune. A parziale giustificazione non può bastare l’assenza del migliore difensore a disposizione del tecnico romanista: Marquinhos. La defezione del brasiliano, squalificato, non può essere l’alibi per giustificare i quattro gol incassati ad opera degli uomini di Mazzarri. Cavani, al San Paolo, ha fatto il bello e il cattivo tempo nel cuore della retroguardia giallorossa. L’attaccante uruguaiano ha trasformato in oro ogni pallone toccato e il bottino all’attivo del bomber azzurro, alla fine del match, avrebbe potuto essere anche più cospicuo.

Al termine di questa prima fase del campionato giunto al giro di boa, il numero di reti subite da Goicoechea e compagni si attesta a quota 33. Due soli in meno di Pescara e Cagliari (contando la sconfitta a tavolino proprio contro i giallorossi), impelagate nella lotta per non retrocedere e alla vigilia del torneo pronosticate come possibili candidate al ritorno in cadetteria. 
Un dato per nulla confortante per il team giallorosso, se l'intento vuole essere quello di ambire a posizioni di vertice ma, soprattutto, se si vuole agguantare l’obiettivo prefissato ad inizio campionato e sbandierato dalla dirigenza romanista a più riprese, vale a dire il raggiungimento di una posizione che consenta di partecipare alla Champions League nella prossima stagione. Tali considerazioni, tanto più, valgono per un campionato come la serie A, dove sono soprattutto le squadre in grado di mettere in piedi difese molto ermetiche a raggiungere i risultati più brillanti. Elementi che, messi insieme, devono essere tenuti nella giusta considerazione e con cui occorre fare inevitablmente i conti. Elementi che, soprattutto, non possono essere più ignorati in prospettiva futura se si vuole aspirare al raggiungimento di traguardi più prestigiosi.


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