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Top & Flop 2014

di Luca d'Alessandro

TOP

RECORD DI PUNTI – 85 punti conquistati in Serie A. Mai successo dal 1927 a oggi. Impensabile un risultato del genere, con un mister neofita del calcio italiano e una squadra che neanche navigava a vista, era in balia di una tempesta datata 26 maggio. Record che non è bastato, tuttavia, a vincere lo scudetto.

IL RITORNO IN CHAMPIONS – Roma-CSKA Mosca 5-1 è stata una partita speciale. Una gara attesa già al momento dei sorteggi di Montecarlo. Attesa di un’intera piazza, quella giallorossa, trasformatasi in un incanalamento di energie positive (l’atmosfera dello Stadio Olimpico, l’urlo “The Champions” della Curva Sud al momento dell’inno della competizione, l’approccio alla gara dei giocatori) che non ha lasciato scampo alla squadra russa.

LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO STADIO – In prospettiva è senza dubbio l’avvenimento più importante del 2014 giallorosso. 26/3/14 nella sala Protomoteca del Campidoglio viene svelato lo Stadio della Roma, un impianto ultra moderno, ispirato al Colosseo con la capacità di 52.000 spettatori estendibile a 60.000. 22/12/14 è l’altra data da ricordare. Intorno alle ore 20:00, nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, l’Assemblea Capitolina delibera il progetto Stadio di Tor di Valle, approvandone il pubblico interesse per la città.

RADJA NAINGGOLAN – Il man of the year 2014 della Roma. Arriva subito dopo la bruciante sconfitta della Roma allo Juventus Stadium e si inserisce subito nel gruppo, tanto da debuttare pochi giorni dopo contro la Sampdoria in Tim Cup. Uomo di sostanza e temperamento di centrocampo, a Roma viene considerato l’alternativa dei tre titolarissimi Strootman, Pjanic e De Rossi. Lui lavora sodo e sostituisce al meglio, fino a fine stagione, l’olandese andato k.o a Napoli. Convinto di essersi conquistato il Mondiale in Brasile, la non convocazione del CT belga Wilmots, per lui, è un brutto colpo. Doccia gelata che, invece di shockarlo, lo tonifica, lo tempra. Si ripresenta a Trigoria con la voglia di spaccare il mondo e lo dimostra partita dopo partita, diventando l’uomo imprescindibile del centrocampo romanista.

LA ROVESCIATA DI FLORENZI – 12/10/14, Roma-Genoa 4-0. Sul punteggio di 0-0 Totti è pronto a calciare una punizione dal limite. Tiro che colpisce la barriera, la palla rimbalza pericolosamente nell’area genoana e nel tentativo di spazzarla si alza un campanile. Florenzi vede il pallone scendere, è la traiettoria perfetta, di quelle che quando si è al mare, poiché con i piedi è difficile da ricreare, si disegnano lanciando il pallone in area con le mani, quelle traiettorie da colpire in un solo modo: la rovesciata. Florenzi si cimenta nel gesto tecnico più difficile del calcio colpendo in maniera perfetta il pallone, indirizzandolo sul palo più lontano. Perin prova ad intercettarlo, ma la precisione è tale che la sfera sbatte sul palo interno prima di varcare la linea. La reazione di tutti allo stadio è la stessa di Florenzi: incredulità e mani nei capelli per un gol irripetibile.

IL GOL DI TOTTI A MANCHESTER – Un gol che il capitano della Roma ricorderà, anche se nel post partita ha pensato più alla squadra che a se stesso. Il gol segnato all’Ethiad Stadium contro il Manchester City, per la cronaca, un gol discreto: cucchiaio di esterno destro, senza mai controllare prima il pallone servitogli da Nainggolan, solo uno sguardo ad Hart; gli è valso il posto nella Hall of Fame della Champions League, come calciatore più longevo ad aver segnato nella massima competizione europea. Record migliorato nella trasferta di Mosca, contro il CSKA, dove ha trafitto con un bolide, su punizione, Akinfeev.

LA BALISTICA DI MIRALEM PJANIC – Rinnovo contrattuale da top player per il Giotto romanista. Uno dei pochissimi a saper tracciare traiettorie imprendibili su calcio piazzato e non solo. Parma-Roma, Roma-Inter in questa stagione, Roma-Sampdoria nella precedente con quel gol palla a terra, da fenomeno vero, contro il Milan. Premesse importanti quelle di Pjanic, ma nessuno si sarebbe mai aspettato un gol come quello segnato nella Guinness Cup contro il Manchester United. Siamo a Denver, Colorado. La Roma è sotto 3-0, Pjanic riceve una palla innocua nella propria metà campo. Per un momento ha un flash: l’allenamento che ha tenuto il giorno prima coi Denver Broncos, la squadra di Football americano della città, e si ricorda che aveva provato delle trasformazioni in meta. Lascia partire un tiro che attraversa tutto il campo e si infila sotto la traversa. Top goal AS Roma 2014.

NONNA AURORA – Chiudiamo col momento più toccante, tenero. Roma-Cagliari. A Roma ritorna Zdenek Zeman. Al minuto 13, Florenzi con un diagonale destro segna il gol del 2-0 e corre verso la panchina, la supera, scavalca le transenne che delimitano il campo dalla Tribuna Monte Mario, sale i gradini e va ad abbracciare sua nonna, Aurora, venuta per la prima volta a vederlo giocare dal vivo.

FLOP

L’INFORTUNIO DI STROOTMAN – Un duro colpo per lui e per la Roma. Il giocatore olandese era stato l’uomo che aveva portato un cambio di mentalità, con il suo atteggiamento da leader naturale, quantità e qualità a centrocampo. L’uomo chiave della Roma nella prima parte di stagione. Talmente imprescindibile da rischiarlo anche in condizioni menomate, come nella sconfitta del San Paolo, dove oltre ai 3 punti, la Roma ha perso Kevin Strootman per l’intera stagione, la prima parte di quella corrente ed è tuttora alla ricerca di rivedere al meglio uno dei centrocampisti più forti del panorama mondiale.

L’1-7 CONTRO IL BAYERN MONACO – Una sconfitta che ha fatto da spartiacque in questo fine 2014. La Roma, sulle ali dell’entusiasmo per una buona classifica in Serie A e un’ottima classifica in Champions (4 punti dopo due gare e la notizia del pareggio tra CSKA e Man City), prova a giocare a viso aperto contro una delle squadre più forti al Mondo. Il risultato è una batosta clamorosa, che ha minato la fiducia della squadra, limitandola anche nelle partite successive.

LE SEMIFINALI DI TIM CUP CONTRO IL NAPOLI – Dopo aver eliminato la Juventus ai quarti di finale. A separare la Roma dalla decima Coppa Italia, visto il livello delle squadre rimaste nell’altra parte del tabellone e la finale secca allo Stadio Olimpico, rimaneva il Napoli. A metà del primo tempo la Roma è sul 2-0 completamente padrona del match. Sfiora più volte il 3-0. I giallorossi però non rientrano in campo e il Napoli rimonta 2-2. Gervinho sigla poi sul finire il 3-2, ma è una vittoria di Pirro. Nel return match, Garcia sbaglia la formazione mettendo Bastos, da poco arrivato a Roma, terzino sinistro, Destro e Ljajic falliscono dopo pochi minuti il gol del vantaggio e i giallorossi sprofondano, venendo eliminati.

JUVENTUS-ROMA – Scrivi Juventus-Roma 3-2, leggi Rocchi e i suoi errori arbitrali che hanno condizionato la gara e, classifica alla mano, la prima posizione in Serie A. Due espulsioni, Garcia e Manolas, rigori concessi per falli commessi fuori dell’area di rigore. La peggior gara dal punto di vista arbitrale, diretta contro la Roma, del 2014.

IL -17 DALLA JUVENTUS – Troppi i punti di distacco dalla Juventus, con cui la Roma ha finito la scorsa stagione a causa di un evidente calo di concentrazione nelle ultime giornate di campionato.

LA GESTIONE DELLE TRATTATIVE DEI GIOVANI – Molte trattative, riguardanti giovani, relegati con la Primavera di De Rossi, pagati molto, sono considerarsi operazioni flop di un mercato di una società che nel 2014 ha avuto la sua definitiva consacrazione di regina, per la Serie A, con gli affari Nainggolan, Iturbe, Manolas.


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